Grande partecipazione per il cinquantesimo anniversario della marcia della Pace. Cogliati Dezza: "Non dimentichiamo i diritti negati e le schiavitù di casa nostra""Con la nostra partecipazione alla Marcia vogliamo ribadire la necessità imprescindibile del rispetto dei diritti umani nel mondo. Un’operazione che passa inevitabilmente attraverso i processi di pace e la riduzione delle disuguaglianze sul pianeta, a cominciare da un utilizzo più equo e sostenibile delle risorse e dalla tutela di popolazioni e territori del sud del mondo che pagano in maniera pesantissima le conseguenze della crisi climatica e degli equilibri economici internazionali".
Questa la dichiarazione di Maurizio Gubbiotti, responsabile dipartimento internazionale di Legambiente, alla marcia per la pace e la fratellanza tra i popoli, che ha visto sfilare oggi decine di migliaia di persone tra cui tantissimi volontari dell’associazione ambientalista giunti da ogni parte d’Italia.
La marcia Perugia-Assisi è stata anche l’occasione per accendere i riflettori sui diritti e il futuro dei tantissimi immigrati che continuano a sbarcare sull’isola di Lampedusa e soprattutto dei minori costretti a vivere reclusi e a dormire all’aperto e in condizioni igienico-sanitarie a dir poco critiche.
"La questione dell’immigrazione, che interessa pienamente l’Italia ma anche il resto d’Europa, non potrà risolversi blindando le frontiere - ha aggiunto Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, durante il cammino verso Assisi -, ma va affrontata con serietà e lungimiranza nei Paesi che milioni di persone abbandonano per sfuggire alla fame, alle guerre, alle persecuzioni, alle pulizie etniche. Questo cinquantenario della Marcia cade in un periodo in cui molti popoli del Mediterraneo e del Medio Oriente chiedono ai propri governi più democrazia e più legalità. E’ l’occasione per ricordare anche le molte illegalità, i diritti negati e le schiavitù di casa nostra, sfruttamento degli immigrati in primis, che vanno combattuti con forza".