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AFGHANISTAN

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DE MISTURA: «SIAMO IN UNA FASE CRUCIALE. ESSENZIALE IL CONTRIBUTO DELLA SOCIETA’ CIVILE»  «Siamo in una fase cruciale in Afghanistan ed è il momento perfetto per far sentire ad alta voce il contributo della societa civile». Cosi Staffan De Mistura, Alto Rappresentante dell’ONU in Afghanistan, collegato in videoconferenza da Kabul con la Conferenza Internazionale «Promuovere il dialogo e la pace in Afghanistan: rafforzare la società civile afgana», il corso presso il CNEL, a Roma.La Conferenza è promossa dalla rete Afgana, con l’organizzazione della Ong italiana Intersos (membro del consorzio Link2007) e con il contributo finanziario della Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Esteri. «Sono tre i punti che vorrei sollevare - ha detto De Mistura nel suo intervento - Siamo nella fase di inizio del cosiddetto processo di transizione. Transizione vuol dire che tutti ci rendiamo conto, dai talebani alla Nato, che per questo conflitto non c’è soluzione militare. Se transizione vuol dire ridurre la presenza militare internazionale in alcune aree e province, e dunque trasferire agli afgani la responsabilita della sicurezza nel paese, questo evidentemente non basta: bisogna assolutamente assecondare un processo politico che accompagni la ricostruzione economica e sociale. Quando c’è una riduzione della spesa militare, deve esserci un aumento della spesa per lo sviluppo economico e sociale del paese. Ai cittadini afgani non interessa solo sapere se ci sara o meno una polizia locale, ma anche se ci sara un futuro per il proprio lavoro. «Il secondo punto - ha detto ancora Staffan De Mistura - riguarda il processo di riconciliazione. Se è vero che la formula politica per uscire dal conflitto deve essere quella di un dialogo tra tutte le parti, è anche vero che questo dialogo non puo avvenire a spese dei diritti umani o dei diritti delle donne. La societa civile, inoltre, è essenziale per aiutarci a fare si che il governo afgano aumenti i propri sforzi contro la corruzione e per la trasparenza delle istituzioni pubbliche, altrimenti diventa molto difficile giustificare il sostegno internazionale che pure deve continuare. «Il terzo punto che voglio sottolineare è che questo è il momento giusto per fare in modo che la societa civile afgana contribuisca in modo cruciale alla costruzione del futuro del paese. E’ una sfida a cui vogliamo partecipare dando una mano alle organizzazioni della societa civile afgana, per arrivare ad avere una voce chiara, limpida, unita da portare nelle occasioni internazionali in cui si discute del futuro del paese, a partire dalla Conferenza di Bonn che si terra a fine 2011».