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di Paola Franz
Alcuni tumori del collo dell’utero non sono facilmente
diagnosticabili con le metodiche tradizionali come il Pap test o con
esami più approfonditi come la colposcopia (www.colposcopia.net),
anche a causa della loro posizione nascosta nel canale cervicale
dell’utero. Esiste una tecnica più specifica e mirata: la
microcolposcopia. Ne abbiamo parlato con il Prof. Aldo Vecchione,
Presidente della Società Italiana di Colposcopia e Patologia Cervico
Vaginale.
Prof. Vecchione che cosa è la microcolposcopia?
"La microcolposcopia è un esame approfondito del collo dell’utero,
in particolare della giunzione squamo-colonnare. Si effettua
attraverso un apparecchio, il microcolpoisteroscopio di Hamou, che
permette di ingrandire fino a 150 volte la zona presa in esame".
Cos’è la giunzione squamo-colonnare e perché è importante?
"L’area giunzionale è una linea anatomica di passaggio tra
l’epitelio pluristratificato che riveste il collo dell’utero ed
l’epitelio cilindrico monostratificato del canale cervicale. Questa
zona rappresenta il punto più importante dove insorgono displasie e
tumori. La giunzione può essere esteriorizzata, può, cioè andarsi a
disporre sulla parte esterna della portio uterina (l’epitelio
cilindrico slitta dal canale cervicale e va a disporsi sulla parte
esterna della portio), oppure può essere interiorizzata, ciò può
avvenire per esempio in menopausa o in fenomeni di atrofia, e la
mucosa cervicale si ritira all’interno del canale cervicale
portandosi appresso la giunzione, e una parte dell’epitelio
squamoso".
In quali casi è consigliata questa tecnica?
"Io la uso routinariamente perché sono 20 anni che la faccio e per
me è molto più facile vedere il collo dell’utero, la giunzione e il
canale cervicale con questa tecnica. Generalmente si effettua quando
c’è una indicazione da parte di un Pap test, eseguito sia in sede
esocervicale che endocervicale, che presenta anomalia cellulare o
addirittura elementi metaplasici, o quando il risultato della
colposcopia è insoddisfacente; se consideriamo che il colposcopio
ingrandisce il collo dell’utero al massimo di 20 volte, mentre il
microcolposcopio arriva a 150 volte ci rendiamo conto che con quest’ultimo
possiamo avere una visione completamente diversa. Inoltre questo
esame si dovrebbe effettuare in tutti quei casi in cui la giunzione
è interiorizzata e quindi non visibile all’esame colposcopico.
La funzione della microcolposcopia è anche quella di poter fare una
mappa delle lesioni, cioè descrivere topograficamente dove
l’epitelio normale si trasformi in un epitelio displastico e quindi
dare un’indicazione delle dimensioni della lesione specialmente in
sede esocervicale".
Come è fatto lo strumento?
"Lo strumento è fatto a impugnatura di pistola con un lungo
prolungamento in cui ci sono dei fasci di fibre ottiche e una serie
di specchi riflettenti che aumentano l’immagine. La lente frontale
misura 4 millimetri, ruotandola si riescono a definire le dimensioni
della lesione".
Come viene eseguito l’esame?
"Questo strumento viene messo a contatto direttamente con l’epitelio
che si vuole vedere perché solo con il contatto diretto si riesce a
mettere a fuoco. È indispensabile l’uso di due coloranti vitali: la
soluzione di Lugol al 3-4% seguita dall’inchiostro blu di Waterman,
che servono a differenziare le cellule sane da quelle malate. La
sonda viene introdotta nella vagina fino al collo dell’utero dove
viene inserita delicatamente nel canale cervicale per circa 2-3
centimetri a seconda della lunghezza del collo. Questo esame dura
pochi minuti e non provoca alcun dolore. Il periodo migliore per
effettuarlo è subito dopo le mestruazioni, si può comunque
effettuare in qualsiasi giorno del ciclo tranne durante le
mestruazioni".
Che percorso formativo è necessario per specializzarsi in
microcolposcopia?
"Per poter fare la microcolposcopia è necessario conoscere la
morfologia e quindi le componenti cellulari, è un po’ come usare il
microscopio in vivo, quindi è necessaria una grande esperienza di
microscopia cellulare".
Nell’iter diagnostico delle infezioni da Human Papilloma Virus (HPV)
può essere utile questa tecnica?
"Con la microcolposcopia si riesce a diagnosticare la presenza di
alterazioni da HPV molto più facilmente anche di fronte a un Pap
test negativo per presenza di virus ed è utile nella diagnosi dei
condilomi piatti".
www.microcolposcopia.it
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www.venereologia.it
Roma, 22 luglio 2004 |
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