Anno 2 Numero 82 Mercoledì 29.10.03 |
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Direttore Responsabile Guido Donati |
Istituto
Dermatologico San Gallicano Una casa chiamata pelle, un tetto fatto di stelle A. Morrone, L. Rossi*, E. Materia*, G. Baglio*, D. Gentile*, L. Toma, G. Franco, L. Nosotti, O. Latini, Istituto San Gallicano, (I.R.C.C.S), Roma – * Agenzia di Sanità Pubblica Regione Lazio L’Assessorato alle politiche per la promozione della Salute del Comune di Roma ha individuato dalla fine del 1998 presso il Servizio di Medicina Preventiva delle Migrazioni, del Turismo e di Dermatologia Tropicale dell’Ospedale San Gallicano (IRCCS) di Roma un osservatorio clinico-epidemiologico sulle condizioni di salute delle persone senza fissa dimora (SFD), residenti, immigrate e nomadi presenti a Roma. L’Assessorato ha inserito questo tangibile impegno per una tutela della salute proprio delle persone che più di altre hanno bisogno di accedere ai servizi socio-sanitari pubblici all’interno di una rete di servizi ed interventi a vari livelli, dall’unità di strada alla casa-famiglia, proponendo un percorso dinamico di recupero della cittadinanza per le persone in stato di povertà estrema. Inoltre nel corso del 2002 l’attività dell’Osservatorio si è ampliata formalizzando una collaborazione progettuale con l’Assessorato per le Politiche per la Famiglia e Servizi Sociali della Regione Lazio. Gli obiettivi dell’Osservatorio riguardavano quattro punti essenziali:
In collaborazione con la rete dei Centri di accoglienza diurna e notturna, convenzionati con il Comune di Roma per la realizzazione del II livello di intervento, ovvero il "Mago di Oz", il "Ponte", il "Barone rampante", "il Cerchio", "Azzurra 84", "Focus", "Osala", "Magliana 80", "ATI Cotrad-S. Saturnino-Isola", "Asl Rm E" ed anche con organismi di volontariato non convenzionati si è dato l’avvio all’accoglienza, all’ascolto, alla visita clinica, alla terapia e ad un percorso di possibile re-inclusione delle persone senza fissa dimora: presentiamo qui una sintesi di tale attività. La condizione di senza fissa dimora nella letteratura internazionale si associa spesso a:
I dati raccolti, analizzati presso l’Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio, riguardano 3.467 persone senza fissa dimora (SFD) afferenti alla Struttura Complessa di Medicina Preventiva delle Migrazioni, del Turismo e di Dermatologia Tropicale dell’Istituto San Gallicano nel corso degli ultimi 5 anni. I motivi della visita consistono nella richiesta di certificazione medica di buona salute per i centri di accoglienza o nei problemi di salute. Sono state definite 3 diverse popolazioni di SFD quali homeless propriamente detti (84.6%), profughi (10,2%) e nomadi (5,2%), sulla base delle caratteristiche socio-demografiche. Gli homeless costituiscono peraltro un gruppo eterogeneo al loro interno, che include sia cittadini italiani (più di 1.000 persone), sia stranieri privi di permesso di soggiorno, provenienti in prevalenza dall’Europa orientale (circa 1.200) e dall’Africa (400). La maggioranza dei "clandestini" si rivolge al Centro entro pochi mesi dall’arrivo in Italia. Essi non usufruiscono di alcuna fonte di sostentamento al fuori del supporto - peraltro quantitativamente non sufficiente - fornito da istituzioni religiose e del privato sociale, sotto forma di pasti e dormitori. Circa il 10% degli homeless sono divenuti tali in seguito a dipendenza da droghe e altrettanti per motivi riconducibili a disagio mentale. Nel complesso, le
condizioni di vita dei SFD sono caratterizzate da severa deprivazione
materiale; il loro stile di vita è fortemente insalubre e il rischio di
malattia elevato; non appaiono rappresentare, peraltro, un rischio di
contagio per la popolazione residente.
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