|
di
Guido Donati*
Dopo anni di relativa tranquillità alcune malattie, che parevano
ormai sotto controllo, tornano a colpire con un andamento alquanto
allarmante. È il caso della sifilide, il cui numero di casi tende ad
aumentare vertiginosamente anche nelle grandi metropoli dei paesi
occidentali.
Lo dimostra ampiamente uno studio effettuato sul territorio di Roma
dall’equipe del prof. Aldo Di Carlo del Servizio MST-AIDS
dell’Istituto Dermovenereologico S. Maria e S. Gallicano (IRCCS), in
cui viene evidenziato un aumento esponenziale del numero dei casi di
sifilide primo-secondaria negli ultimi anni.
Lo studio è stato effettuato a partire dal 1991 e ha dimostrato una
bassa casistica nel decennio 1991-1999, ed un aumento progressivo
dei casi di sifilide precoce (primaria e secondaria), dal 2000 ad
oggi; in particolare i casi si sono raddoppiati ogni anno.
Distribuzione delle diagnosi di sfilide primaria e secondaria per
anno di calendario (Servizio MST-AIDS Ist. S. Gallicano - Roma)
Dagli studi epidemiologici effettuati dal dott. Massimo Giuliani,
che ha incrociato dati demografici, fattori di rischio e aspetto
comportamentale dei pazienti colpiti da sifilide negli ultimi 4
anni, è stata rilevata una età media di 31,3 anni (range 18-68) ed
una prevalenza di pazienti maschi.
Lo studio del comportamento sessuale dei soggetti appartenenti a
questo stesso gruppo ha mostrato una prevalenza di soggetti
omo-bisessuali che a partire dal 2000 in cui rappresentavano circa
la metà, è giunta man mano al 74% nel 2003.
Distribuzione delle diagnosi di sfilide primaria e secondaria per
tipo di orientamento sessuale osservate nel periodo 2000-2003
(Servizio MST-AIDS Ist. S. Gallicano - Roma).
Le percentuali di sieropositività HIV riscontrate nei soggetti
luetici sono state rispettivamente del 50% nel 2000, del 40% nel
2001, del 26% nel 2002 e del 10% nel 2003.
Distribuzione delle diagnosi di sifilide primaria e secondaria e HIV
negli anni 2000-2003.(Servizio MST-AIDS Ist. S. Gallicano - Roma)
Alla base della attuale riemergenza concorrono sicuramente fattori
comportamentali generali già noti, quali l’attività sessuale
pluri-partner e omo-bisessuale, le pratiche a rischio, il minor
ricorso al condom, il sesso orale, ma anche il sesso anonimo con la
ricerca di partner sconosciuti in saune, case di scambio e tramite
internet.
Secondo Di Carlo soggetti HIV sieropositivi, in particolare
omosessuali, anche a seguito dei positivi effetti delle terapie antiretrovirali (HAART) sulle condizioni clinico-immunitarie e
generali, tendono ad avere un maggior benessere psico-fisico e
quindi una maggiore attività sessuale e un maggior numero di
partners. Inoltre alcuni di essi, ritenendo erroneamente che una
ridotta carica virale HIV-RNA nel sangue periferico, indotta dalla
terapia, possa corrispondere a una più generale condizione di non
infettività, non impiegano il profilattico.
Per quanto riguarda l’ aspetto clinico-evolutivo, a causa della
ridotta immunità cellulo-mediata dei soggetti HIV positivi, la
sifilide primo-secondaria ha evidenziato in essi frequenti aspetti
clinico-morfologici e sierologici gravi o atipici.
La notevole prevalenza di soggetti maschi, soprattutto
omo-bisessuali e la elevata percentuale di soggetti HIV positivi
nella casistica osservata, fa riflettere sull’importanza della co-infezione tra HIV e sifilide ben documentata in numerosi studi
epidemiologici che evidenziano come la sifilide rispetto ad altre
Malattie Sessualmente Trasmesse ha un rischio 4 volte maggiore di
contrarre e trasmettere l'infezione HIV.
La presenza peraltro tra i soggetti luetici di molte persone con
comportamento bisessuale fa ipotizzare un possibile incremento di
casi di lue anche nei soggetti femminili e quindi, la necessità di
effettuare i test di routine per la sifilide in gravidanza.
È necessario, quindi, secondo Di Carlo, un coordinato contributo
interdisciplinare ai fini della corretta diagnosi ed uno sforzo
congiunto con le autorità sanitarie nel sensibilizzare le
popolazioni a rischio. Da ciò l’esigenza di collaborazioni multidisciplinari tra i diversi specialisti: dermatologi venereologi,
infettivologi e ginecologi, al fine della prevenzione delle malattie
sessualmente trasmesse, la cui collaborazione con i Servizi di
dermo-venereologia riveste un ruolo di primo piano.
Un altro aspetto riguarda la prevenzione nei giovani, in particolare
delle scuole secondarie. L’ impegno delle autorità sanitarie e
scolastiche al riguardo dovrebbe portare ad una maggiore diffusione
delle conoscenze e dei rischi connessi alla attività sessuale se
condotta senza tenere conto dei rischi ad essa connessa.
*Guido
Donati - Medico Chirurgo Specialista in Dermatologia e
Venereologia
Roma, 1 dicembre 2004
|
|
|
• Antropologia
• Archivio
•
Arte e cultura
•
Consumatori
•
Diritto
•
Etica
•
Eventi
•
Lavoro
•
Libri
•
Medicina
□
Influenza aviaria
□ Colposcopia
Microcolposcopia
□ Dermatologia
□
Oncologia
Dermatologica -Mosh Micrographic Surgery
□
Ginecologia
□
Oncologia
□
Senologia
□
Sterilità
□
Teletermografia
□ Venereologia
-Malattie Sessualmente Trasmesse
•
Modificazioni
Etniche dei Genitali compresa l'infibulazione
•
Nucleare
Radioprotezione
• Parchi
• Scienzaonline
• Sessuologia
• Shoah • Terremoti
Tsunami
Link
partner
Medicina
venereologia.it
colposcopia.net
microcolposcopia.it
neonatologia.org teletermografia.it
Scienza
scienzaonline
paleofox.com
dinosauriweb
Progetti Umanitari: Aiutiamoli
iismas.it
progettorwanda.it
Varie
segnalazioni.blogspot
ciaowebroma.it
Gli articoli con le Foto più
interessanti e gli
SFONDI PER IL VOSTRO DESKTOP
I video
Le
vostre e-mail
STATISTICHE
Al 2 maggio 2005 abbiamo avuto più di
800.000 contatti di cui 226.760
nel solo mese di aprile
info@guidodonati.it
|