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Stop all’inquinamento domestico con i fornelli “catalitici”
Nuove tecnologie per cucine a gas ecologiche realizzate
dall’Istituto di Ricerche sulla Combustione del Cnr di Napoli e
dall’Università Federico II
Abbattono i consumi fino al 50% e dimezzano le emissioni di anidride
carbonica. Migliorano l’atmosfera in ambienti domestici.
Garantiscono, vista l’assenza di fiamme libere, maggiore sicurezza
negli ambienti di lavoro. Sono i piani di cottura economici ed
ecologici di cucine a gas con bruciatori catalitici, realizzati dai
ricercatori dell’Istituto di Ricerche sulla combustione (Irc) del
Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli, in collaborazione con
i colleghi dell’università Federico II del capoluogo campano, grazie
alle competenze sulla combustione catalitica sviluppate sotto la
guida di Gennaro Russo, direttore dell’Irc-Cnr.
“I bruciatori tradizionali alla fiamma per cucine e caldaie a gas di
uso domestico soffrono degli svantaggi di limitata efficienza di
scambio termico” spiega Francesco Donsì, responsabile del progetto,
“ovvero, buona parte del calore prodotto viene disperso e si produce
una emissione di inquinanti sotto forma di ossidi di azoto e/o
incombusti nell’ambiente di cucina. Esiste poi una pericolosità
intrinseca legata alla presenza di una fiamma viva accessibile
all’utente”.
“Al contrario”, prosegue il ricercatore, “l'elevata efficienza di
combustione e di scambio termico (maggiore del 60%) dell'innovativo
bruciatore catalitico consente un risparmio importante di
combustibile a parità di prestazioni (fino al 50%), con conseguente
dimezzamento delle emissioni di CO2, insieme con l'assoluta assenza
di inquinanti e di fiamma libera, ad un costo di esercizio inferiore
rispetto agli analoghi fornelli elettrici radianti”.
Il principale vantaggio del catalizzatore sviluppato presso
l’Istituto Cnr e il Dipartimento di ingegneria chimica della
Federico II è l’estrema stabilità e durabilità alla temperatura di
esercizio delle cucine domestiche, insieme al costo ridotto (in
quanto non a base di metalli nobili) rispetto ai catalizzatori
presenti sul mercato.
“Vale la pena di sottolineare che i catalizzatori presenti sul
mercato” prosegue Donsì, “non sono usati per applicazioni di cucine
o caldaie in quanto inadatti alle temperature richieste (circa
1000°C), ma solo per stufe catalitiche, le cui temperature di
esercizio sono dell'ordine di 200-300°C. Quindi il catalizzatore da
noi sviluppato si troverebbe a competere su un campo inizialmente
senza concorrenti diretti”.
Il progetto ha ottenuto il premio Start Cup Federico II del 2004,
bandito dall'ateneo napoletano per premiare le migliori idee
imprenditoriali, e fa capo a una società in fieri, la Smart
Catalytic Applications (Sca), di cui oltre a Donsì fanno parte i
ricercatori Irc-Cnr, Stefano Cimino e Tiziana Caputo. Lo stadio di
sviluppo dell'idea è ancora alla fase di prototipo, ma grazie alla
risonanza del premio i ricercatori hanno già avuto contatti da
realtà industriali interessate allo sviluppo del progetto, da
investitori per il finanziamento e da aziende interessate alla
commercializzazione.
www.cnr.it
Roma, 17 febbraio 2005
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