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Anno 4 Numero 147

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Direttore Responsabile Guido Donati

                        

 

Sostanze chimiche tossiche: nel nostro sangue un concentrato di veleni

Il WWF presenta in un convegno all'Istituto Superiore di Sanità i risultati dei primi "Blood test" su persone realizzati in Italia e chiede una nuova regolamentazione sulla chimica nociva

Ben 65 contaminanti di provata tossicità individuati, cioè il 59% dei 111 ricercati; in media ogni volontario aveva nel sangue 47 contaminanti, mentre il soggetto più “contaminato” ne aveva 59. Questi gli allarmanti risultati del biomonitoraggio effettuato dal WWF su 18 volontari, del mondo della politica e dello spettacolo e resi noti oggi nel corso del convegno “Sostanze chimiche tossiche: verso un mondo libero dai veleni” organizzato dal WWF presso l’Istituto Superiore di Sanità. Tutti i soggetti sottoposti al test per scovare nel sangue sostanze tossiche di origine chimica sono risultati contaminati da metalli pesanti, mentre nel 94,4% dei casi sono stati trovati PCB (Policlorobifenili, classificati da IARC come “probabili cancerogeni per l’uomo”), nel 91,6% c’erano tracce di pesticidi clorurati (responsabili dell’alterazione della fertilità e l’induzione di malformazioni) nel 72,2% scovati idrocarburi policiclici aromatici (cancerogeni e mutageni), nel 66,6% dei testati c’erano diossine (riconosciute come cancerogeno umano da IARC nel 1997 e noto interferente endocrino).
Tranne un solo individuo, nel sangue del quale sono stati riscontrati in totale 9 contaminanti, su ogni volontario sono state trovate tracce di almeno 40 diverse sostanze chimiche. Le sostanze chimiche riscontrate in maggiore quantità nel siero del sangue sono state il fenantrene (della categoria degli IPA(1), uno dei composti più tossici tra gli idrocarburi) e il DDE, un metabolita del DDT(2)., pesticida bandito da almeno trent’anni in Europa.

Dopo quelli effettuati dal WWF sui parlamentari e i ministri dell’Ambiente europei, si tratta del primo test di questo tipo mai realizzato in Italia. Diciotto i volontari testati, 6 donne e 12 uomini: gli attori Massimo Wertmuller, Serena Rossi, Michelangelo Tommaso, Margot Sikabony, i giornalisti Donatella Bianchi e Giovanni Anversa, i politici Antonio Guidi, Willer Bordon, Enrico Gasbarra, Giulio Schmidt, Paolo Russo, Fabrizio Vigni, Giovanna Melandri, Anna Donati, Valerio Calzolaio, Vittorio Sgarbi, la testimonial FIDAS Vittoria Ciacci (la FIDAS è partner dell’iniziativa e ha fornito supporto e personale per i prelievi) e il Segretario Generale del WWF, Michele Candotti.

Il prof. Silvano Focardi, Preside della Facoltà di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali dell’Università di Siena, membro del Comitato Scientifico WWF, ha sottolineato l’impatto di molte sostanze chimiche sul sistema endocrino e su quello immunitario: “Tutto ciò che accade nell’ambiente prima o poi arriva all’uomo. E' importante sottolineare l’impatto delle sostanze chimiche sul sistema endocrino e su quello immunitario e il fatto che il sinergismo tra le diverse sostanze è ancora sconosciuto”.

“Questi risultati sono inequivocabili: tutte le persone sottoposte al test, indipendentemente dai luoghi in cui vivono e che frequentano, sono risultate contaminate da sostanze pericolose per la salute. Questo dimostra che siamo davvero tutti cavie inconsapevoli. Certo il WWF non intendeva condurre un’analisi statistica, ma i testimonial e i politici coinvolti sono comunque tutte persone che conducono una vita normale e "non esposte professionalmente" al contatto diretto con queste sostanze. E’ un livello di rischio intollerabile, a fronte dell’aumento esponenziale delle patologie tumorali, del sistema endocrino e riproduttivo. Non è più procrastinabile l’approvazione di un nuovo regolamento sulla chimica a livello europeo che ponga in primo piano la difesa dell’ambiente e della salute dei cittadini: e’ questa la richiesta del WWF agli europarlamentari italiani e al nostro Governo”, ha detto Mariagrazia Midulla, responsabile delle Campagne Internazionali del WWF Italia.

Per alcune delle sostanze rinvenute si tratta di principi banditi da oltre vent’anni, non più in commercio ma che restano nell’ambiente in quanto persistenti e bioaccumulabili. Ecco perché il WWF chiede la messa al bando dei cosiddetti “POPs”, i “contaminanti organici persistenti” (come PCB, diossine, furani) da sostituire con princìpi alternativi non tossici. Queste sostanze, inoltre, rientrano della categoria degli “interferenti endocrini” un eterogeneo gruppo di sostanze capaci di interferire mediante vari meccanismi con il funzionamento del sistema endocrino, mettendo a repentaglio la salute riproduttiva e quella dell’infanzia. Le concentrazioni di contaminanti nel sangue riflettono una molteplicità di contaminazioni quali acqua aria o alimenti, fornendo un dato integrato di quanto di nocivo è entrato nell’organismo attraverso ingestione, inalazione o assorbimento dermico(3).

I risultati del biomonitoraggio sono stati esposti e commentati da esperti quali Silvano Focardi (Preside Facoltà Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali dell’Università di Siena dove il sangue e’ stato analizzato), e Donatella Caserta (Professoressa Ginecologia e Ostetricia Università dell'Aquila), mentre sono intervenuti anche Agostino Macrì e Alberto Mantovani (Dipartimento Sanità alimentare ed animale dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha parlato dei rischi degli interferenti endocrini) Alberto Donati, Vice Presidente di Federchimica, Marcello Spanò dell’ ENEA, Aldo Ozino Caligaris (Presidente FIDAS), e Valentino Mercati di Aboca, l’azienda che sostiene la campagna DeTox-Svèlenati del WWF.

La campagna internazionale WWF “DeTox Svelénati” mira all’eliminazione graduale delle sostanze chimiche pericolose tramite l’approvazione del nuovo regolamento europeo in materia di sostanze chimiche, “REACH”, acronimo che sta per Registration, Evalution, Authorisation of Chemicals. Sullo stato di avanzamento del regolamento ha parlato il relatore della proposta di legge, l’eurodeputato Guido Sacconi, anche lui sottoposto, lo scorso anno, al test del sangue effettuato dal WWF Internazionale. I risultati dei “blood test” organizzati sempre dal WWF sugli europarlamentari e sui 40 ministri dell’ambiente di 13 nazioni appartenenti all’Unione Europea, lo scorso anno avevano rivelato la presenza di ben 55 principi chimici diversi tra cui PCB e DDT.

Sul sito del WWF, all’indirizzo http://www.wwf.it/lavoro/petizioni/detox.asp e’ possibile firmare la petizione rivolta ai parlamentari europei per ottenere una normativa più stringente in materia di produzione e commercializzazione di sostanze chimiche. La campagna del WWF Svelenati riguarda anche le preoccupazioni per gli effetti sconosciuti, o la tossicità nota, derivanti dall'uso di sostanze chimiche nella vita di ogni giorno, e fornisce anche consigli concreti su come adottare uno stile di vita che limiti i rischi nella vita quotidiana.

Note

(1) Gli IPA sono i composti più tossici della classe degli idrocarburi. Provengono dal traffico veicolare (scarichi degli autoveicoli a benzina o diesel) dal “catrame”, dal fumo delle sigarette, dal fumo esalato dalla combusione del legno o del carbone. Livelli non trascurabili di IPA sono stati rilevati in molti cibi comuni, a causa di ricadute di particolato su verdure a foglia larga.

(2) L’uso del DDT fu proibito negli USA (uno dei principali produttori) solo nel 1972, ma negli anni seguenti altri Paesi ne vietarono o limitarono l’utilizzo. E’ stato stimato che dal 1943 al 1977 siano state introdotte nell’ambiente più di tre milioni di tonnellate di DDT. L’uomo viene in contatto con il DDT soprattutto attraverso la sua diretta ingestione con l’alimentazione o tramite inalazione.

(3) METODO. Il prelievo di sangue è stato eseguito all’interno di autoemoteche offerte dalla FIDAS, la Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue, la quale ha messo a disposizione personale medico competente ed attrezzature idonee al prelievo. Per ogni soggetto sono stati prelevati circa 50 ml di sangue; di questi, 15 ml sono stati eparinizzati, trasferiti in contenitori in materiale plastico (idonei al congelamento, alla spedizione in sicurezza ed al processo di liofilizzazione) e congelati. Su questa frazione è stato successivamente determinato il contenuto di metalli pesanti.
Il resto del quantitativo di sangue prelevato è stato lasciato coagulare e successivamente centrifugato per raccoglierne il siero, la frazione sulla quale è stato effettuato il resto delle analisi. Il siero, trasferito nei contenitori sopra descritti è stato anch’esso congelato per la spedizione. I campioni sono stati trasportati tramite ambulanza presso i laboratori del Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università degli Studi di Siena, dove sono immediatamente iniziate le fasi analitiche.

www.wwf.it

Roma, 31 gennaio 2005
 
                               

 

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