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Anno 4 Numero 145

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Direttore Responsabile Guido Donati

                        

 

Emission trading in Lombardia: al via le simulazioni in Bocconi

Nell’ambito del progetto DesAir, coordinato da Iefe Bocconi e realizzato da Regione Lombardia, Camera di commercio di Milano e Arpa Lombardia, le imprese lombarde imparano a operare sul nuovo mercato europeo della CO2. aspettando Kyoto

Le imprese lombarde si preparano a commerciare permessi di emissione di anidride carbonica sul nuovo mercato europeo grazie alle simulazioni organizzate nell’ambito del progetto comunitario LIFE Ambiente DesAir coordinato dallo Iefe, Istituto di economia e politica dell'energia e dell'ambiente dell’università Bocconi di Milano in partnership con la Regione Lombardia, - cofinanziatore insieme alla Commissione europea - Arpa Lombardia e Camera di commercio di Milano. Per la prima volta, infatti, in Italia un gruppo di imprese potrà avere una specifica assistenza, tra l’altro gratuita, per comprendere come operare sul mercato delle emissioni.

La Direzione Qualità dell’Ambiente della Regione Lombardia ha promosso con i partner del progetto un protocollo di intesa per sperimentare la funzionalità di un mercato regionale dei permessi di emissione, rispetto ad obiettivi di riduzione dei gas climalteranti e di miglioramento della qualità dell’aria. Il protocollo contiene le schede per l’adesione volontaria alla simulazione da parte delle imprese.

Nonostante, infatti, dal 1° gennaio abbia preso avvio il mercato europeo della CO2 sul quale operano 12.000 imprese che possono scambiarsi permessi di emissione di anidride carbonica, il principale gas responsabile dell’effetto serra, le imprese italiane (tra cui 300 solo in Lombardia) non hanno ancora debuttato su questo mercato. “Le imprese italiane dovranno aspettare qualche mese prima di poter disporre dei permessi di emissione, perché vi è un ritardo da parte dello Stato nella assegnazione dei permessi”, interviene Edoardo Croci, responsabile del progetto DesAir. “Il ritardo è dovuto al fatto che non è ancora stato predisposto il piano nazionale di allocazione secondo le specifiche della Commissione Europea. Ma il problema non è solo questo”, prosegue Croci, vice direttore dello Iefe Bocconi. “Esiste anche un gap formativo: le imprese italiane infatti non conoscono lo strumento dell’emission trading, già utilizzato invece a livello nazionale per esempio in Danimarca e Gran Bretagna e a livello locale in California”.

Quella avviata in ambito europeo, infatti, è la prima applicazione a larga scala dell’emission trading, lo strumento economico flessibile utilizzato tra l’altro nell’ambito delle politiche per limitare il cambiamento climatico, che consente di minimizzare i costi di riduzione delle emissioni.

E per preparare le imprese i promotori del progetto DesAir hanno organizzato per il mese di febbraio una simulazione di emission trading alla quale le imprese lombarde possono partecipare gratuitamente (per informazioni e iscrizioni: www.desair.org). A essere coinvolte in questa prima fase saranno le imprese energetiche (raffinerie, impianti di combustione, cokerie), le industrie che producono e lavorano metalli ferrosi, minerali (cemento, calce, vetro e ceramica) e carta al di sopra di una certa dimensione. Le regole della simulazione saranno quelle previste dalla direttiva europea 2003/87/CE che ha introdotto l’emission trading tra imprese europee, anticipando il sistema tra Paesi previsto dal protocollo di Kyoto e che sarà operativo dal 2008, a seguito della prossima entrata in vigore del protocollo il 16 febbraio prossimo.

Nell’ambito del progetto, saranno in seguito valutati gli effetti competitivi, ambientali e sociali dell’implementazione del mercato dei permessi trasferibili, analizzati i benefici indiretti sulla qualità dell’aria e valutate le possibilità di applicazione dello strumento ad altri inquinanti atmosferici.

“Per il Governo regionale – riferisce l’Assessore regionale alla Qualità dell’Ambiente, Franco Nicoli Cristiani - questa sperimentazione consente di mettere a fuoco le potenzialità di impiego in Lombardia degli strumenti flessibili, permettendo di definire una strategia ambientale regionale che consenta di contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2 ed al miglioramento della qualità dell’aria, pur mantenendo elevata la competitività del sistema produttivo regionale”.

“Il progetto che stiamo realizzando consente di sperimentare in una dimensione regionale – ha ricordato Massimo Sordi, Presidente dell'Osservatorio Ambiente e Infrastrutture della Camera di Commercio di Milano – quei meccanismi flessibili, basati sulle leggi del mercato, che possono consentire alle imprese di ottenere importanti risultati di riduzione dell’inquinamento locale e globale. Nel mondo produttivo la volontà di ridurre le emissioni in atmosfera è, infatti, diffusa, ma ha bisogno di strumenti nuovi e meno vincolistici”.

Il progetto DesAir (progettazione di un mercato locale per specifiche emissioni inquinanti - CO2, NOx e SO2 -: un progetto pilota per il controllo della qualità dell’aria in Lombardia) è volto a definire un approccio innovativo nei confronti dell’effetto serra e dell’inquinamento atmosferico. Attraverso la sperimentazione di un mercato dei permessi di inquinamento (“emissions trading”) si intende consentire alle imprese di raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni attraverso un meccanismo più flessibile rispetto a quello costituito da nuovi vincoli normativi. Le imprese possono infatti scegliere se ridurre le proprie emissioni attraverso l’adozione di nuove tecnologie e altre misure interne o, laddove ciò risulti troppo oneroso, acquistare permessi di emissione sul mercato. Le imprese più virtuose, che riducono le loro emissioni oltre i limiti loro assegnati, possono addirittura vendere permessi sul mercato. Ogni impresa potrà quindi scegliere la combinazione di investimenti e di acquisti o vendite di permessi che ritiene più adatta alle proprie necessità. In questo modo l’impatto economico connesso agli obiettivi di riduzione dell’inquinamento locale e globale risulta minimizzato.

www.unibocconi.it

17gennaio 2005 

 

 

 

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