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Anno 4 Numero 147

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Direttore Responsabile Guido Donati

                        

 

Monitorare l’impatto delle colture geneticamente modificate sull’ambiente

Un gruppo d’esperti riunito alla FAO raccomanda linee guida e metodologie

Un gruppo d’esperti riunito alla FAO ha raccomandato che un’adozione responsabile delle colture geneticamente modificate (GM) deve racchiudere l’intero processo tecnologico, dalla valutazione dei rischi prima della loro introduzione, alle considerazioni sulla loro biosicurezza, sino al monitoraggio post-produzione.

Le considerazioni di natura ambientale devono anche includere la conservazione e la protezione di risorse naturali fondamentali quali la terra, l’acqua e la biodiversità. In questo modo il lavoro di monitoraggio potrebbe diventare decisivo al fine di produrre l’informazione necessaria per proteggere gli agro-sistemi, la sussistenza rurale e assicurare la più ampia integrità ecologica.

I rischi potenziali associati con le colture GM – secondo il gruppo di studiosi – devono essere inseriti nel contesto più ampio della valutazione di gli effetti, positivi e negativi, connessi con ogni pratica agricola.

Organizzazioni ambientali e gruppi rurali di base parte integrante del processo

Le organizzazioni ambientali, i gruppi di contadini e le organizzazioni di base devono essere coinvolti attivamente ed in modo continuativo.

La FAO si è detta pronta a facilitare questo processo insieme alle altre agenzie e ai centri di ricerca nazionali ed internazionali, promuovendo l’adozione di seri programmi di monitoraggio. Oltre la FAO e l’UNEP (il Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite), anche i Centri CGIAR (Gruppo Consultivo sulla Ricerca Agricola Internazionale) svolgeranno un ruolo importante.

L’incontro è stato organizzato alla luce delle controversie e della preoccupazione dell’opinione nei confronti delle Modificazioni Genetiche (GM). La FAO ha chiesto ad un gruppo di ricercatori e studiosi di scienze agricole, provenienti da diverse parti del mondo, di fornire chiare linee guida preliminari sulla metodologia più accurata e solida scientificamente per valutare l’impatto ambientale delle colture GM oggi esistenti.

Difendere gli agrosistemi e le condizioni di vita

“L’obiettivo della FAO è aiutare i paesi a decidere su questa materia con cognizione di causa, oltre che proteggere la produttività e l’integrità ecologica dei sistemi agricoli”, ha commentato la dott.sa Louise Fresco, Vice Direttore Generale, del Dipartimento Agricoltura della FAO.

La dott.a Fresco ha poi aggiunto: “La necessità di monitorare benefici e rischi potenziali per l’ambiente delle colture GM sta diventando sempre più urgente con il drammatico aumento in varietà e dimensione della loro coltivazione commerciale, specialmente nei paesi in via di sviluppo”.

Gli esperti hanno affermato che già esiste una notevole mole di dati. Quello che occorre è raccogliere e coordinare questo volume di informazioni spesso disaggregato. Hanno inoltre sottolineato che monitorare l’impatto ambientale delle colture GM non solo è necessario ma anche possibile, pure con le limitate risorse disponibili, a condizione che diventi un processo strettamente integrato con il rilascio di queste colture.

Gli esperti hanno giudicato importante identificare, nell’ambito dell’informazione disponibile, le fonti più accurate e rigorose. Hanno poi aggiunto che alla conoscenza scientifica deve affiancarsi quella tradizionale, e quella che viene dall’esperienza sul campo. Questi dati potrebbero essere usati come indicatori per misurare l’impatto ambientale delle coltivazioni GM. Ogni cambiamento significativo di questi indicatori, tale da destare preoccupazione, dovrebbe essere immediatamente reso noto. A questo riguardo, sarà necessario, e costituirà parte integrante dell’intero processo, il pieno coinvolgimento di tutti i soggetti interessati – agricoltori, scienziati, consumatori, l’opinione pubblica in genere, il settore privato e la società civile.

Una delle difficoltà nel fare un lavoro di monitoraggio in agricoltura è l’eterogeneità dei sistemi agricoli nelle differenti regioni. Il gruppo d’esperti ha raccomandato che la valutazione ambientale delle colture GM sia collocata nell’ambito di obiettivi più ampi. Hanno infine affermato che ogni metodologia deve tener conto dello specifico sistema agricolo a cui si applica.

Monitorare le colture GM fornirà informazioni e strumenti per politiche e regolamenti, ma soprattutto offrirà ai produttori la possibilità di fare delle scelte consapevoli, per far sì che le tecnologie siano adottate in modo sostenibile.

www.fao.org

Roma 27 gennaio 2005
 
                               

 

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