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Monitorare l’impatto delle colture geneticamente modificate
sull’ambiente
Un gruppo d’esperti riunito alla FAO raccomanda linee guida e
metodologie
Un gruppo d’esperti riunito alla FAO ha raccomandato che un’adozione
responsabile delle colture geneticamente modificate (GM) deve
racchiudere l’intero processo tecnologico, dalla valutazione dei
rischi prima della loro introduzione, alle considerazioni sulla loro
biosicurezza, sino al monitoraggio post-produzione.
Le considerazioni di natura ambientale devono anche includere la
conservazione e la protezione di risorse naturali fondamentali quali
la terra, l’acqua e la biodiversità. In questo modo il lavoro di
monitoraggio potrebbe diventare decisivo al fine di produrre
l’informazione necessaria per proteggere gli agro-sistemi, la
sussistenza rurale e assicurare la più ampia integrità ecologica.
I rischi potenziali associati con le colture GM – secondo il gruppo
di studiosi – devono essere inseriti nel contesto più ampio della
valutazione di gli effetti, positivi e negativi, connessi con ogni
pratica agricola.
Organizzazioni ambientali e gruppi rurali di base parte integrante
del processo
Le organizzazioni ambientali, i gruppi di contadini e le
organizzazioni di base devono essere coinvolti attivamente ed in
modo continuativo.
La FAO si è detta pronta a facilitare questo processo insieme alle
altre agenzie e ai centri di ricerca nazionali ed internazionali,
promuovendo l’adozione di seri programmi di monitoraggio. Oltre la
FAO e l’UNEP (il Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite),
anche i Centri CGIAR (Gruppo Consultivo sulla Ricerca Agricola
Internazionale) svolgeranno un ruolo importante.
L’incontro è stato organizzato alla luce delle controversie e della
preoccupazione dell’opinione nei confronti delle Modificazioni
Genetiche (GM). La FAO ha chiesto ad un gruppo di ricercatori e
studiosi di scienze agricole, provenienti da diverse parti del
mondo, di fornire chiare linee guida preliminari sulla metodologia
più accurata e solida scientificamente per valutare l’impatto
ambientale delle colture GM oggi esistenti.
Difendere gli agrosistemi e le condizioni di vita
“L’obiettivo della FAO è aiutare i paesi a decidere su questa
materia con cognizione di causa, oltre che proteggere la
produttività e l’integrità ecologica dei sistemi agricoli”, ha
commentato la dott.sa Louise Fresco, Vice Direttore Generale, del
Dipartimento Agricoltura della FAO.
La dott.a Fresco ha poi aggiunto: “La necessità di monitorare
benefici e rischi potenziali per l’ambiente delle colture GM sta
diventando sempre più urgente con il drammatico aumento in varietà e
dimensione della loro coltivazione commerciale, specialmente nei
paesi in via di sviluppo”.
Gli esperti hanno affermato che già esiste una notevole mole di
dati. Quello che occorre è raccogliere e coordinare questo volume di
informazioni spesso disaggregato. Hanno inoltre sottolineato che
monitorare l’impatto ambientale delle colture GM non solo è
necessario ma anche possibile, pure con le limitate risorse
disponibili, a condizione che diventi un processo strettamente
integrato con il rilascio di queste colture.
Gli esperti hanno giudicato importante identificare, nell’ambito
dell’informazione disponibile, le fonti più accurate e rigorose.
Hanno poi aggiunto che alla conoscenza scientifica deve affiancarsi
quella tradizionale, e quella che viene dall’esperienza sul campo.
Questi dati potrebbero essere usati come indicatori per misurare
l’impatto ambientale delle coltivazioni GM. Ogni cambiamento
significativo di questi indicatori, tale da destare preoccupazione,
dovrebbe essere immediatamente reso noto. A questo riguardo, sarà
necessario, e costituirà parte integrante dell’intero processo, il
pieno coinvolgimento di tutti i soggetti interessati – agricoltori,
scienziati, consumatori, l’opinione pubblica in genere, il settore
privato e la società civile.
Una delle difficoltà nel fare un lavoro di monitoraggio in
agricoltura è l’eterogeneità dei sistemi agricoli nelle differenti
regioni. Il gruppo d’esperti ha raccomandato che la valutazione
ambientale delle colture GM sia collocata nell’ambito di obiettivi
più ampi. Hanno infine affermato che ogni metodologia deve tener
conto dello specifico sistema agricolo a cui si applica.
Monitorare le colture GM fornirà informazioni e strumenti per
politiche e regolamenti, ma soprattutto offrirà ai produttori la
possibilità di fare delle scelte consapevoli, per far sì che le
tecnologie siano adottate in modo sostenibile.
www.fao.org
Roma 27 gennaio 2005
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