|
Anno 2 Numero 089 Mercoledì 17.12.03 |
|
Direttore Responsabile Guido Donati |
Esperimento Electric Propulsion Diagnostic Package (EPDP) L'esperimento EPDP (Electric Propulsion Diagnostic Package, ovvero Sistema Diagnostico per Propulsione Elettrica) progettato e realizzato dalla LABEN Divisione Proel Tecnologie ed installato a bordo del satellite SMART-1 è stato collaudato in volo con successo a breve tempo dal lancio. SMART-1 ( che sta per "Piccole Missioni per Ricerca e Tecnologia Avanzata" ) è la prima missione europea verso la luna e la prima ad impiegare la propulsione elettrica primaria insieme con assist ( spinte ) gravitazionali. L'obiettivo è proprio quello di validare la propulsione elettrica in volo, con il progressivo allontanamento dalla terra ed infine l'entrata in orbita lunare, in vista di future missioni verso Mercurio e verso il sole. Anche gli esperimenti ospitati a bordo del satellite hanno lo scopo di validare nuove tecnologie per future missioni interplanetarie. Tra di essi vi è EPDP, unico esperimento italiano ad avere uno strumento installato a bordo, nell'ambito di un programma dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) con la Swedish Space Corporation quale realizzatore del satellite. EPDP ha il compito di monitorare il propulsore elettrico, e di investigare eventuali effetti collaterali connessi con il suo funzionamento, come ad esempio possibili interazioni tra il satellite ed il fascio di plasma emesso dal propulsore stesso. Per far questo EPDP è stato dotato di sofisticati sensori di particelle, programmabili da terra ed installati in punti chiave del satellite. I due sensori principali, una sonda di Langmuir ed un Retarding Potential Analyser ( Analizzatore di spettro a potenziale ritardante ), saranno puntati verso il getto di plasma in uscita dal propulsore, e dovranno rilevarne grandezze fondamentali quali densità, temperatura elettronica e distribuzione di energia. Dovranno inoltre monitorare eventuali fenomeni di caricamento elettrostatico che potrebbero essere connessi alla ricaduta di particelle di plasma sul satellite. Altri due sensori, una microbilancia al quarzo ed una cella solare, dovranno monitorare l'eventuale deposizione di particelle sulla superficie del satellite, in modo da poter stabilire la compatibilità tra la propulsione elettrica e la strumentazione più sensibile, in vista di future missioni.
Dopo il collaudo e le calibrazioni, EPDP è pronto a svolgere la sua missione che durerà 18 mesi, durante i quali un team della LABEN/Proel interagirà con lo strumento sfruttandone al massimo le caratteristiche di versatilità ed effettuando investigazioni sempre più mirate sulla base dei risultati via via raggiunti.
|
|
Inizio pagina | Home | Media | Motori di Ricerca | Meteo | WebCam | mail |
Autorizzazione del Tribunale di Roma n 524/2001 del 4/12/2001 Agenzia di Stampa a periodicità Settimanale - Pubblicato a Roma - V. A. De Viti de Marco, 50 |