Anno 2 Numero 83 Mercoledì 05.11.03 

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

APPELLO DEL WWF: PUTIN A ROMA SI IMPEGNI CON L’UNIONE EUROPEA PER LA RATIFICA DEL PROTOCOLLO DI KYOTO

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La Russia deve mantenere la parola data sulla ratifica del protocollo di Kyoto, l’unico trattato internazionale volto a rallentare i mutamenti climatici, limitando l’inquinamento che provoca il riscaldamento globale. Lo sottolinea il WWF Italia in occasione del vertice dell’Unione Europea con il presidente russo Vladimir Putin che si terrà domani a Roma. Il protocollo di Kyoto diventerà legge internazionale solo se la Russia lo ratificherà. La Commissione europea ha più volte invitato la Russia al rispetto di tale impegno, e la Presidenza italiana ha posto la ratifica russa del Protocollo come una delle sue priorità. Sinora però, nonostante gli impegni dello stesso presidente russo Vladimir Putin, la Russia ha posto sempre nuove condizioni, facendo rientrare la ratifica in un complesso gioco diplomatico che rischia di vanificare oltre dieci anni di trattative internazionali (la Convenzione sul Clima venne varata a Rio de Janeiro nel 1992, mentre il protocollo di Kyoto fu approvato nel 1992 nell’omonima città Giapponese). 

“Ci auguriamo che Silvio Berlusconi e Romano Prodi, l’uno in quanto presidente di turno dell’Unione Europea e l’altro in quanto presidente della Commissione, riescano a strappare un sì definitivo e una data precisa al presidente russo. Il mondo aspetta. 119 paesi hanno già ratificato il Protocollo di Kyoto”, ha detto Gianfranco Bologna, segretario aggiunto del WWF Italia. “A dicembre, il Summit dell’ONU sul Clima (COP9) si terrà proprio in Italia, a Milano. Il rischio è che ancora una volta le sedi internazionali vengano svuotate dalla mancanza di volontà politica e di azione dei Governi. Siamo reduci da un’estate terribile che ha mostrato al mondo, Russia inclusa, quali potranno essere in linea di tendenza i drammatici effetti dei mutamenti climatici. Non si può più attendere . Il protocollo di Kyoto rappresenta solo il primo passo verso il taglio delle emissioni inquinanti, innanzi tutto di quelle di anidride carbonica, che dovrà essere del 60-80% per essere efficace. Ma se non si riesce nemmeno a compiere un passetto, che porterà alla Russia molti vantaggi economici, il grande passo rischia di arrivare quando la temperatura si sarà già innalzata troppo, e sarà difficile mitigare e rallentare i mutamenti climatici”. 

Il protocollo di Kyoto, approvato nel 1997, fu completato due anni fa e rappresenta il primo passo per combattere il riscaldamento globale. 119 paesi hanno già ratificato il protocollo, molti di più dei 55 che erano necessari. Perché il trattato entri in vigore, però, i paesi che lo ratificano devono rappresentare almeno il 55% delle emissioni di anidride carbonica (il gas maggiormente responsabile dell’aumento dell’effetto serra) dei paesi industrializzati. Dal momento che USA e Australia hanno dichiarato che non intendono ratificare il protocollo, la Russia è oggi il paese chiave.


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