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"Dalla parte dell'orso bruno": il WWF Italia "dedica" agosto a
questa rarissima specie
Per la prima volta in Italia faunawatching, censimento piante da
frutto, eventi per bambini, manifestazioni per la salvaguardia
dell’habitat dell’orso. Turisti e ambientalisti insieme per salvare
Monte Greco
L’Orso bruno è una delle specie italiane a maggiore rischio di
estinzione: per questo il WWF Italia scende in campo per “dedicare”
il mese di Agosto alla salvaguardia di questa specie.
In Italia sono rimaste due piccole popolazioni, una sull’Adamello-Brenta
nelle Alpi e l’altra sui principali massicci montuosi
dell’Appennino. Ad un’ora di auto da due delle principali metropoli
europee, Roma e Napoli, è sopravvissuta miracolosamente una
popolazione di Orso bruno che oggi è però ridotta a poche decine di
esemplari, messi a rischio soprattutto dalle uccisioni illegali e
dalla distruzione e dalla frammentazione dell’habitat.
Per la tutela dell’orso il WWF ha chiamato a raccolta i suoi
volontari nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise per svolgere
dal 31 Luglio un campo estivo dedicato interamente alla salvaguardia
di questa rarissima specie.
Oggi 5 Agosto inizia il programma degli eventi con una
manifestazione di sensibilizzazione dedicata ai bambini dal titolo
“Fiabe sull’Orso”: in un’atmosfera suggestiva, con i monti
circostanti la Val Fondillo a far da sfondo, si svolgerà alle 21 una
rappresentazione con personaggi del bosco, come l’Orso “Sandrino” e
lo “Gnomo spino”, che guideranno i più piccoli alla scoperta della
Natura del Parco.
Il 6 Agosto a Pescasseroli, cuore del Parco, si svolgerà una
fiaccolata “Per la vita degli animali del Parco”. Per la prima volta
in Italia turisti e ambientalisti insieme contro il bracconaggio. In
media 3 orsi ogni anno vengono uccisi da persone senza scrupoli in
modo atroce: catturati con lacci d’acciaio legati a piante lungo i
percorsi utilizzati da questi animali, che muoiono con ferite
profonde e per lo stress mentre si dibattono. Ancora peggiore è la
morte per avvelenamento, quando gli orsi ingoiano esche avvelenate
con pesticidi e stricnina. L’animale muore per emorragia interna tra
dolori atroci
Il 7 Agosto è prevista una inconsueta manifestazione per difendere
Monte Greco, una delle più selvagge montagne del comprensorio del
Parco e area fondamentale per l’orso bruno. Questa zona potrebbe
essere devastata da un megaprogetto da 89 milioni di euro per la
realizzazione di impianti di risalita e piste da sci. Volontari e
turisti scriveranno sui prati di Passo Godi, con l’ausilio di
centinaia di bandiere del WWF, una grande frase “Salviamo il Greco”.
Sempre per difendere Monte Greco il 14 Agosto dai quattro versanti
della montagna partiranno altrettante escursioni per far conoscere
questo patrimonio ambientale in pericolo, in collaborazione con
ProNatura Abruzzo e la Sezione Lazio della Federazione Italiana
Escursionismo.
Infine il 16 Agosto a Civitella Alfedena si torna a parlare di
bracconaggio, con un particolare connubio tra musica e natura, con
un concerto di percussionisti senegalesi nello scenario di uno dei
piu’ bei centri storici del Parco.
Durante tutta la durata del campo da due punti facilmente
accessibili, la Camosciara e la Val Fondillo, al tramonto i
volontari offriranno ai turisti il “faunawatching” la possibilità di
osservare cervi, camosci e altri animali del parco grazie a potenti
cannocchiali. Un modo per dimostrare che chi viene al parco cerca
una natura intatta piena di vita e non megastrutture simili a quelle
delle città da cui fuggono per le ferie. In questi primi giorni di
campo già alcune centinaia di persone hanno fatto la fila presso i
punti di osservazione riuscendo tutti a vedere le femmine dei cervi
con i cuccioli.
Infine i volontari sono impegnati nel censimento in varie aree del
Parco delle piante dai frutti appetiti dall’orso (ciliegi, meli,
peri) e oggi abbandonati. Viene compilata una scheda per ogni pianta
che è poi localizzata su mappa tramite un GPS satellitare. In
inverno saranno altri volontari del WWF a potare e liberare da liane
e arbusti circostanti le piante per permettere una migliore
fruttificazione. Nei primi tre giorni di campo sono circa 200 le
piante già individuate su cui intervenire. Tra queste un grande
campo di ciliegi e peri abbandonati ma fortunatamente in buono stato
e pieni di frutti, sotto i quali i volontari hanno trovato gli
escrementi di un orso che aveva da poco banchettato piegando i rami
più bassi di queste piante. Un buon auspicio per la riuscita di
queste iniziative del WWF e per il futuro dell’orso.
www.wwf.it
www.wwf.it/abruzzo
5 agosto 2004
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