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UNA BIONDA TRA I GORILLA
Annette Lanjouw, uno dei massimi esperti mondiali di gorilla di montagna, ospite del WWF a Roma
Il gorilla di montagna è una delle specie più minacciate al mondo, la perdita dell’habitat pone seriamente a rischio la loro esistenza e Annette Lanjouw lotta da anni per la sopravvivenza degli ultimi 650 esemplari in Africa
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Roma, 10 novembre 2003 - In occasione della Terza Conferenza sul Valore della Biodiversità organizzata dal WWF Italia con il contributo del MIUR, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca, con il patrocinio del Comune di Roma e in collaborazione con la S.It.E –Società Italiana di Ecologia- è giunta a Roma la Direttrice dell’IGCP (International Gorilla Conservation Programme) Annette Lanjouw.
Gli ultimi esemplari di Gorilla di montagna (Gorilla beringei beringei), la cui esistenza fu scoperta nel 1902, si trovano in una porzione di territorio tra il Ruanda, Uganda e Repubblica Democratica del Congo (ex Zaire), nel Parco Nazionale di Virunga.
La loro sopravvivenza è fortemente a rischio a causa del bracconaggio, dalle malattie, della progressiva distruzione dell’habitat forestale e dalla cattura dei cuccioli per il commercio illegale. Il loro progressivo, drammatico declino numerico faceva temere l’inevitabile estinzione. Grazie agli sforzi di conservazione, finora l’ipotesi è stata scongiurata, e il lavoro sul campo del WWF e lo straordinario sforzo del Parco Virunga ha visto la popolazione dei gorilla crescere fino a circa i 650 esemplari di oggi.
Annette Lanjouw, Direttore dell’IGCP, istituito nel 1991 da African Wildlife Foundation, Fauna and Flora International e WWF International, è considerata uno dei massimi esperti mondiali di gorilla di montagna: trascorre la maggior parte del suo tempo in Africa per promuovere forme di gestione sostenibile delle foreste afromontane.
Uno degli obiettivi più impegnativi della sua azione è quello di incentivare la lotta al bracconaggio, attraverso la collaborazione e il coordinamento tra le varie aree protette. Da anni è impegnata in una intensa opera d’informazione e sensibilizzazione per portare all’attenzione dell’opinione pubblica mondiale le sorti del gorilla di montagna e assicurare la loro sopravvivenza.
“650 gorilla di montagna da salvare, 650 gorilla che non esistono in alcun’altra parte del mondo. Sono unici e il loro valore è incommensurabile. Per la prima volta hanno una chance per sopravvivere, perché ci sono ambientalisti africani che li stanno proteggendo e perché ci sono persone in Europa e U.S.A che supportano la African Wildlife Foundation e attraverso questa il International Gorilla Conservation Program.”
Negli ultimi dieci anni il WWF ha progressivamente aumentato il suo impegno per la salvaguardia del gorilla di montagna. La perdita dell’habitat resta una delle grandi minacce per i gorilla di montagna. Più di 100.000 persone si sono insediate nelle aree selvagge dove vivono questi animali, la necessità di coltivare la terra ha ridotto la foresta a isole virtuali nel mezzo di insediamenti umani. Per lottare contro questa e altre minacce, il WWF, Fauna & Flora International e l’African Wildlife Foundation hanno creato nel 1991 il Programma Internazionale per la Salvaguardia del Gorilla (IGP). Negli ultimi10 anni l’IGCP insieme alle comunità locali e alle autorità del parco nella Repubblica Democratica del Congo, in Ruanda ed in Uganda hanno lavorato per proteggere e gestire l’habitat e la popolazione dei gorilla, nel rispetto delle necessità della popolazione umana locale.
Il WWF ha identificato nel turismo sostenibile la chiave del successo di questo programma. In questi anni, infatti, più di 10.000 turisti hanno visitato i gorilla e l’IGCP contribuisce a promuovere il turismo sostenibile e collabora con le guide locali per assicurare che i visitatori non abbiano un impatto negativo sugli animali. Il programma IGCP si batte per garantire che le comunità locali traggano beneficio dalle entrate turistiche e siano quindi più coinvolte nella salvaguardia delle specie
“Dobbiamo renderci conto che i gorilla sopravviveranno se li lasciamo da soli e non interferiamo con il loro habitat. Non hanno bisogno degli uomini, anzi sono proprio gli uomini che mettono a rischio la loro sopravvivenza. -continua Annette Lanjouw- La nostra sfida è far sì che l’ambiente circostante permetta loro di “fare” i gorilla”.
Quella che si è svolta oggi è la terza conferenza del ciclo di Conferenze sulla Biodiversità inaugurato dal WWF lo scorso 5 giugno in occasione della Giornata Mondiale dedicato a questo tema.
La prossima Conferenza si svolgerà il prossimo dicembre a Roma e riguarderà il clima e avrà come ospite Stephen H. Schneider, professore al Dipartimento di Biologia e Senior Fellow al Center for Enviroment Science and Policy of the Institute for International Studies della prestigiosa Università di Stanford.
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