was

                                                                                    

Anno 3 Numero 126

info@agenziastampa.org

Direttore Responsabile Guido Donati

                        

 

WWF: allarme per i grandi felini

Non c'è più spazio per loro

L’immagine dei leoni languidamente sdraiati al tramonto della savana africana rischia di sparire per sempre. Infatti la popolazione di questi grandi felini è drammaticamente crollata negli ultimi anni e si assiste ad una progressiva ritirata della specie nelle aree protette. Il problema è ormai così evidente che persino l’ultimo numero del prestigioso magazine TIME gli ha dedicato un ampio servizio. Non solo, nella prossima conferenza delle parti della CITES (Convenzione sul commercio internazionale di specie di fauna e flora minacciate di estinzione) che si terrà a Bangkok, dal 2 al 14 ottobre, si discuterà della proposta del Kenya di proibire completamente il commercio internazionale di leoni.
Il leone, una volta, era una presenza comune e diffusa nei grandi spazi aperti africani: la sua popolazione, infatti, fino a pochi anni fa (metà anni ’90) era stimata in un numero massimo di circa 100.000 esemplari mentre oggi è drasticamente ridotta a un numero massimo di 30.000. Questo significa che i leoni sono ormai una specie a rischio di estinzione, se non si arresterà questa progressiva rarefazione.

Non è solo il leone che rischia di sparire ma anche altre specie come il leopardo delle nevi (il cui numero massimo stimato è di 7.500 esemplari al mondo ), la tigre (le cui cinque sottospecie contano appena 7.000 esemplari al mondo), il giaguaro (meno di 50.000), il puma (50.000 esemplari) e il ghepardo (circa 15.000 esemplari). E non si parla solo di specie esotiche in paesi lontani infatti, nella penisola iberica vive il felino più minacciato al mondo, la lince pardina, che conta solo 200 esemplari.

Lo sviluppo e l’aumento della pressione umana unito alla progressiva urbanizzazione e lo sfruttamento economico (agricoltura e pastorizia) riducono e frammentano l’habitat dei felini. Tutto cio’ ha effetti drammatici su specie come il giaguaro e la tigre che necessitano di ampi spazi.
Inoltre, la caccia sconsiderata ai grandi felini, considerati ambiti trofei da esporre, o dei pericolosi predatori da eliminare per salvaguardare il bestiame domestico, fanno sì che ogni anno moltissimi esemplari vengano uccisi.
Eclatante è il caso del leopardo delle nevi, una tra le specie più minacciate di cui sono rimasti tra i 4.500 e i 7.500 esemplari e che viene ucciso dai pastori dell’area himalayana per salvaguardare le loro preziose greggi dal cui vello ricavano la pashmina (preziosa lana utilizzata dal settore dell’abbigliamento). Il WWF è intervenuto promuovendo un piano d’azione per la salvaguardia del leopardo delle nevi che prevede iniziative di supporto per le popolazioni locali, ovvero la costruzione di recinti più resistenti e l’addestramento di cani da guardia affinchè i pastori non subiscano danni e non siano spinti ad abbattere i predatori.

Infine il valore economico di queste specie è enorme per il mercato asiatico perché la medicina tradizionale cinese utilizza parti di questi animali come componenti essenziali per la sua farmacopea. Ad esempio, le ossa della tigre e di altri grandi felini vengono polverizzate e utilizzate per curare l’artrite e altri acciacchi. Oppure il cervello della tigre allungato con olio viene spalmato sul corpo per curare l’acne.

Il WWF da sempre si impegna per la salvaguardia di questi animali a rischio: in questi ultimi anni si è fatto promotore di una strategia di conservazione globale, che rafforza l’efficacia delle aree protette con una rete di corridoi ecologici che uniscono aree vitali per la sopravvivenza.
Una tigre siberiana, ad esempio, ha bisogno di 1.000 km2 di territorio e assicurare la sopravvivenza di questi animali all’interno di aree protette significherebbe creare dei parchi giganteschi. I corridoi permettono agli esemplari di muoversi liberamente e raggiungere altre aree adatte, attraversando territori altrimenti inospitali, in modo da garantire la varietà genetica della discendenza.
E’ una nuova concezione di aree protette, unite tra di loro da corridoi che valicano le frontiere degli Stati e permettono lo sviluppo e la sopravvivenza. Si parla dunque di approccio ecoregionale, ovvero di ecosistemi che occupano un'area terrestre o acquatica relativamente vasta e che contengono un insieme geograficamente distinto di comunità naturali. E’ la strategia di conservazione che il WWF propugna e applica da anni in tutto il mondo. Il WWF ha suddiviso il pianeta in 238 ecoregioni prioritarie: se si protegge la biodiversità in queste aree, risulterà protetta la maggior parte della biodiversità del Pianeta.

www.wwf.it

Roma, 1 settembre 2004
 
                               

 

     

Archivio
Arte e cultura
Consumatori
Diritto
Etica
Eventi
Lavoro
Libri
Medicina

Colposcopia     Microcolposcopia

Dermatologia

Oncologia Dermatologica -Mosh Micrographic Surgery

Ginecologia

Oncologia

Senologia

Sterilità

Venereologia -Malattie Sessualmente Trasmesse

Nucleare Radioprotezione Parchi
Scienza
Sessuologia

Link partner

Medicina venereologia.it  microcolposcopia.it neonatologia.org

Scienza scienzaonline paleofox.com

Progetti Umanitari: Aiutiamoli
iismas.it
progettorwanda.it

Varie ciaowebroma.it

Le Foto più belle

 

Inizio pagina | Home | Media |  Motori di Ricerca |  Meteo   |  WebCam |  mail

Autorizzazione del Tribunale di Roma n 524/2001 del 4/12/2001 Agenzia di Stampa quotidiana - Pubblicata a Roma - V. A. De Viti de Marco, 50