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Radici di ginseng, bile di orso, corna
di rinoceronte sul banco del "farmacista"
WWF:fermiamo questo traffico
L’operazione del Corpo Forestale dello Stato conclusasi oggi,
rappresenta la prima operazione su vasta scala in Italia per
contrastare il traffico illegale di medicinali della medicina
orientale. Queste medicine sono composte da ingredienti naturali
derivanti da piante e animali, molti dei quali mettono in serio
pericolo la flora e la fauna protetta.
Sono centinaia le specie di piante e animali utilizzate dalla
medicina tradizionale orientale, alcune delle quali non sono né in
pericolo né minacciate, come ad esempio alcuni pesci, serpenti,
tartarughe ed insetti. Purtroppo, però vengono anche utilizzate
parti e prodotti di specie minacciate, in pericolo o comunque
protette come corna di rinoceronte, corna di antilope saiga, ossa di
tigre e leopardo, secrezioni della ghiandola del muschio dal cervo
mosco, sali biliari dalle cistifellee degli orsi, baculum (osso
penico) di otarie e radici del gingseng americano. Sono state anche
scoperte nei traffici internazionali specie animali protette come
l’otaria e leone marino, balena, delfino e focena, macaco,
pangolino, elefante africano, coccodrillo, tartaruga verde, cobra
asiatico e il varano del Nilo.
“La Medicina Tradizionale Orientale –commenta Massimiliano Rocco,
responsabile ufficio TRAFFIC del WWF- si è sviluppata come una parte
integrante della cultura cinese ed è stata adottata o reinterpretata
in altre nazioni asiatiche come Giappone, Corea, Cambogia, Vietnam,
Malesia, Singapore ecc. I medicinali cinesi vengono quindi venduti
in tutto il mondo, nelle comunità asiatiche e nei negozi con
clientela asiatica. La maggior parte di queste medicine vengono
prodotte ed esportate dalla Repubblica Popolare Cinese. In Italia il
fenomeno esiste da tempo e come Traffic abbiamo stimolato queste
operazioni in Europa come in Italia, collaborando e appoggiando
l’operazione del Corpo Forestale dello Stato per stroncare questo
commercio illegale.”
Il problema è il difficile controllo di questo commercio, sottolinea
il WWF poiché, come avviene per i medicinali da banco in occidente,
le medicine cinesi possono essere acquistate senza consultare un
medico. Tali medicinali vengono prescritti per alleviare una gran
varietà di disturbi, dal comune raffreddore a febbri, infezioni ed
artriti. Inoltre, alcuni infusi e prodotti tradizionali vengono
prescritti e acquistati per le loro supposte qualità afrodisiache e
per alleviare disfunzioni sessuali.
“La cultura alla base di questa medicina è vecchia di decine di
secoli, -continua Massimilano Rocco- noi stiamo affrontando questi
problemi da qualche anno, cercando di modificare le abitudini di
quei popoli. Per esempio esistono alternative di sintesi alla bile
di orso ma è necessario convincere gli utilizzatori di questi
prodotti che la bile non sia meglio o più efficace di un
antibiotico, di un eccitante o di un ricostituente.
Negli ultimi anni l’Ufficio TRAFFIC finanziato dal WWF ha impegnato
ingenti risorse e uomini per affrontare questi problemi e trovare
soluzioni alternative alla Medicina Tradizionale Orientale con
campagne di informazione ed educazione, indagini sul mercato
mondiale di questi prodotti.”
“Infine, -conclude Rocco- il WWF plaude il Corpo Forestale dello
Stato per l’ennesima brillante operazione e auspica che la
collaborazione tra l’associazione e il CFS continui e si rafforzi
per debellare il traffico illegale di specie protette in Italia.”
www.wwf.it
5 agosto 2004
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