|
Caccia, WWF: le preaperture dettate da
logiche politiche in contrasto con le ragioni scientifiche e di
conservazione della fauna
Le Regioni accontentano i cacciatori
senza rispettare i criteri previsti dalla legge. Il paradosso dei
“limiti” di carniere: 29 milioni di quaglie e tortore abbattibili in
una sola regione!
Le preaperture sono un forte danno per la fauna e non sono
giustificate da nessuna motivazione scientifica. Solo una
concessione delle Regioni alla lobby dei cacciatori, che gia’
possono cacciare un quantitativo illimitato di uccelli secondo i
cosiddetti “limiti” di carniere. Il WWF ricorda che l’anticipo della
stagione venatoria (la caccia dovrebbe partire la terza domenica di
settembre) e’ possibile secondo la legge a due condizioni: il parere
obbligatorio dell’INFS (Istituto Nazionale Fauna Selvatica) e la
predisposizione di adeguati piani faunistico-venatori. L’INFS ha
invece dato parere negativo alle preaperture per quaglie e anatre,
mentre in diverse regioni, ad esempio Lazio e Puglia, si va apre in
anticipo addirittura senza Piano faunistico regionale.
“La guida interpretativa della “Direttiva Uccelli” (n. 79/409) della
Commissione Europea parla chiaro – dichiara Sara Fioravanti
dell’Ufficio Legale del WWF - nei momenti di grande vulnerabilita’
per le specie, come nei giorni immediatamente precedenti l’attivita’
migratoria e nelle fasi di allevamento dei piccoli, le specie non
devono essere oggetto di caccia. L’anticipo della stagione venatoria
al 1 settembre risulta palesemente in contrasto con l’esigenza di
tutelare la fauna, non solo perché, a quella data, molte specie
hanno ancora i piccoli in una fase di dipendenza dai genitori, ma
anche perché l’inserimento di alcune specie (come ad esempio la
quaglia e la tortora che stanno lasciando il nostro paese, e il
colombaccio che arriva), avviene senza alcuna conoscenza specifica
sullo status delle popolazioni, sul successo riproduttivo e quindi
in mancanza di dati sulla mortalità naturale per quella particolare
stagione”.
In pratica si decreta di aprire ancora prima la caccia ad alcune
specie senza neanche porsi il problema se quella specie e’ in
diminuzione sul territorio, senza sapere gli effetti su quella
specie di fattori naturali (ad esempio climatici) o antropici (gli
incendi estivi).
Quasi un mese in piu’ di caccia amplifica a dismisura il problema
legato ai cosiddetti “limiti di carniere” della stagione venatoria.
Molti calendari venatori prevedono come limiti di carniere i
seguenti “tetti” giornalieri: per i “migratori” (ad esempio tordi o
allodole): 25 capi al giorno, con un limite, a volte, di 5 anatre,
15 quaglie, 15 tortore, 15 colombacci, 3 e persino 5 beccacce.
Calcolando il numero delle giornate di caccia disponibili, per il
periodo di apertura consentito alle singole specie, per il numero
totale dei cacciatori di una regione, si avrebbe che ad esempio il
Piemonte (37.000 cacciatori), avrebbe autorizzato l’abbattimento di
quasi 29 milioni di quaglie, altrettante di tortore, 10 milioni e
mezzo di anatre (185.000 al giorno), oltre 38 milioni di allodole e
quasi 50 milioni di tordi. Viene cioè autorizzato in una sola
regione un “prelievo” che è di gran lunga superiore alla consistenza
della fauna in Europa. E’ vero che per fortuna questi limiti non
verranno mai raggiunti, ma parlare di limiti di carniere in questi
casi e’ come fissare un limite di velocita’ di 500 Km/orari! In
questa situazione, si capisce come l’anticipo della stagione
venatoria non fa che moltiplicare il danno, aumentando le giornate
di caccia in un periodo – quello estivo - particolarmente delicato
per molte specie, gia’ provate da siccita’ e incendi.
“Sulla fauna e’ come se continuassimo a prelevare soldi in banca
senza preoccuparci dell’estratto conto – conclude Sara Fioravanti -
: non si effettuano regolari censimenti sulla fauna, ne’ è
conosciuta l’entità del prelievo. Alcune stime elaborate
sull’impatto dell’attivita’ venatoria in Italia e basate sul numero
di cacciatori, sulla durata del periodo di caccia, sulle specie
cacciabili parlano di una cifra che oscillilla tra i 100 e i 250
milioni di animali uccisi ogni anno. In questa situazione le
preaperture sono una licenza di massacro per la fauna in Italia, che
lo Stato dovrebbe invece tutelare”.
www.wwf.it
1 settembre 2004
|
|
Archivio
Arte e cultura
Consumatori
Diritto
Etica
Eventi
Lavoro
Libri
Medicina
•Colposcopia
Microcolposcopia
•Dermatologia
Oncologia
Dermatologica -Mosh Micrographic Surgery
•
Ginecologia
•
Oncologia
•
Senologia
•
Sterilità
•Venereologia
-Malattie Sessualmente Trasmesse
Nucleare
Radioprotezione
Parchi
Scienza
Sessuologia
Link
partner
Medicina
venereologia.it
microcolposcopia.it
neonatologia.org
Scienza
scienzaonline
paleofox.com
Progetti Umanitari: Aiutiamoli
iismas.it
progettorwanda.it
Varie
ciaowebroma.it
Le Foto più belle
|