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Greenpeace: due capodogli intrappolati nelle spadare in Sardegna.
Alemanno ritiri il decreto del 2003
Due capodogli imprigionati dalle spadare a 1,5 miglia da Porto
Corallo in Sardegna: è l’ultima di un bollettino tutto sardo che
solo negli ultimi due giorni ha registrato anche l’avvistamento di
una stenella con le pinne caudali tagliate e di un delfino di due
metri morto con la coda mozzata, segni evidenti di spadare. Sono le
ulteriori conferme dell’uso di queste reti in Sardegna, ampiamente
documentato da un rapporto e un video di Greenpeace
(www.greenpeace.it), che dimostrano anche il clamoroso aumento delle spadare in attività nell’ultimo anno, immediatamente dopo
l’emanazione del DM4/4/2003 firmato dal Sottosegretario con delega
alla Pesca e all’Acquacoltura Scarpa Bonazza Buora. Lo stesso che
questa mattina, nel corso dei lavori della Commissione baleniera
internazionale aperti ieri a Sorrento, ha parlato delle
responsabilità dei paesi del sud del Mediterraneo nell’utilizzo di
queste reti illegali, senza però accennare a nessuna concreta misura
per arginare il fenomeno in Italia. Eppure è proprio quel decreto
del 2003 ad aprire varchi all’uso delle spadare e ad accrescere le
difficoltà all’interno dello stesso settore della pesca: le spadare,
oltre a essere illegali, penalizzano innanzitutto la pesca
artigianale e locale, cioè la maggioranza dei pescatori del nostro
paese.
Greenpeace chiede al Governo italiano un atteggiamento coerente con
le posizioni assunte all’interno dell’Iwc, dove da sempre si oppone
alla caccia alle balene, impegnandosi per la loro tutela: il
Ministro Alemanno ritiri il decreto 4/4/2003 lanciando così un
segnale concreto alla comunità internazionale riunita per la prima
volta nel nostro paese.
E proprio a Sorrento Greenpeace ha offerto ai delegati all’Iwc una
torta rappresentante una balena impigliata nelle reti, realizzata in
pan di spagna e crema al limone che un noto pasticcere locale ha
donato all’associazione. “Abbiamo voluto ricordare che le catture
accidentali nelle reti da pesca uccidono 300.000 cetacei ogni anno -
ha commentato Emanuela Marinelli, campagna balene di Greenpeace –.
Ci auguriamo che da questa riunione arrivino misure concrete per
fermare questo massacro”. Al taglio della torta hanno partecipato,
sotto l’occhio attento della stampa giapponese e internazionale, il
ministro britannico per la pesca Ben Bradshaw, il ministro
neozelandese per la pesca Chris Carter e il commissario della
delegazione italiana, Giuseppe Ambrosio.
www.greenpeace.it
Roma, 20 luglio 2004
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