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Ballerine le soglie di tolleranza del
radon
In Francia un decreto governativo ha obbligato le scuole, gli
ospedali, le case di riposo, gli stabilimenti termali e le prigioni
di diverse Regioni ad effettuare misurazioni sulle emissioni di
radon all’interno degli edifici. Si stima che questo gas
radioattivo, proveniente dalla decomposizione dell’uranio e presente
soprattutto nel sottosuolo granitico, vulcanico e sismico, provochi
in Francia 3000 tumori al polmone l’anno. A volte fuoriesce anche
dagli stessi materiali edili, come il tufo. Il decreto francese
prevede che se risulterà un livello di radon compreso fra 400 e 1000
becquerel per metro cubo di aria, i responsabili degli edifici
dovranno provvedere a una frequente ventilazione degli interni. Se
il livello supera i 1000 becquerel, dovranno essere attuati
provvedimenti più complessi.
In Italia un decreto legislativo del 2000 (n. 241) prevede
l’effettuazione di controlli del radon nelle scuole, nei luoghi di
lavoro e negli uffici pubblici situati sottoterra o al piano
seminterrato, ma non si ha notizia di tali controlli. Il decreto
stabilisce anche che, entro il 2006, le Regioni dovranno individuare
quali zone geografiche presentano caratteristiche tali da richiedere
controlli anche per gli ambienti in superficie. Le Regioni con la
concentrazione più alta di radon sono il Lazio, la Lombardia ed il
Friuli Venezia Giulia. L’Organizzazione mondiale della sanità,
definendo il radon un serio problema sanitario, lo inserisce tra gli
agenti cancerogeni nel gruppo 1 e lo mette al secondo posto come
causa di tumori al polmone, dopo il fumo.
Come unità di misura per determinare il grado di concentrazione di
radon nell’ambiente, viene utilizzato il bq/m3 (becquerel per metro
cubo) ossia il numero di disintegrazioni nucleari per ogni secondo e
per ogni metro cubo d’aria. In Italia, non esistendo valori di
riferimento, superati i quali i danni alla salute possono essere
molto gravi, si adottano quelli stabiliti dalla Comunità europea,
che raccomanda come valori da non superare 400 bq/m3 per le
abitazioni e tra 500 e 1000 bq/m3 per gli ambienti di lavoro. Però
c’è una raccomandazione dell’Euraton (n. 143/90) che ha fissato una
soglia di tolleranza di 200 becquerel per metro cubo, mentre secondo
l’Agenzia americana per l’ambiente (EPA) la concentrazione
tollerabile è fino a 148 becquerel per metro cubo, oltre la quale
sono consigliabili opere di bonifica. Evidentemente non vi sono idee
chiare e concordi sulla soglia di tolleranza.
Comunque, in Italia, tra gli anni 1989-1996 è stata realizzata
un’indagine su 5000 abitazioni promossa dall’Istituto superiore di
sanità e dalla Agenzia nazionale protezione ambientale. Il valore
medio di radon è risultato di 75 becquerel/mc, ma nell’1 per cento
delle abitazioni superava i 400 becquerel e nel 4 per cento superava
i 200 becquerel. Sul supplemento ordinario n. 252 alla Gazzetta
Ufficiale del 27 novembre 2001 sono state così pubblicate le “Linee
guida per la tutela e la promozione della salute negli ambienti
confinati” (che sono anche le case), ove si tratta anche del radon:
c’è una tabella contenente una stima di 1500-6000 decessi l’anno
dovuti a tumore al polmone causato dal radon. Per tale motivo, è
stato avviato un “piano nazionale radon” che le linee-guida
definivano “in fase avanzata di elaborazione”.
Chi volesse misurare direttamente l’eventuale presenza di radon
nella sua abitazione può comprare i “rivelatori passivi”: si tratta
di pellicole sensibili che si scalfiscono quando sono colpite dalle
radiazioni. Il numero delle tracce presenti sulla pellicola, in
funzione della superficie e del periodo di esposizione, fornisce una
buona indicazione della concentrazione di radon nell’ambiente. Vi
sono anche “rivelatori attivi” costituiti da dispositivi elettronici
che danno risultati più precisi, ma per l’istallazione occorre
chiamare una ditta specializzata, che eventualmente può rilasciare
all’abitazione il certificato “radon-free”.
Unione Nazionale Consumatori
Radon, un grave problema di salute
pubblica 29.01.03
Radon: quasi triplicato il rischio
di cancro polmonare
16.10.02
Radon negli ambienti indoor
02.10.02
Incidenti, test nucleari e
quant'altro...... 07.08.02
Il Radon: seconda causa di tumore
polmonare 29.05.02
La radioattività
08.05.02
Nucleare
Radioprotezione
Roma, 29 settembre 2004
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