Agenzia di Stampa

Anno 1 Numero 4/5 Mercoledì 08.05.02 ore 00.01

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Direttore Responsabile Guido Donati

   

La radioattività

di Paola Franz

La radioattività naturale proviene sia dallo spazio, sotto forma di radiazioni cosmiche, sia dalla crosta terrestre che contiene elementi radioattivi sin dalla sua formazione. Questo tipo di radiazioni hanno da sempre influenzato la vita degli esseri viventi, contribuendo alla loro evoluzione e causando varie patologie come i tumori. Le radiazioni cosmiche vengono filtrate in gran parte via via che arrivano sulla terra, in montagna le radiazioni sono da due a tre volte superiori rispetto al livello del mare, per esempio la popolazione di Città del Messico riceve un’irradiazione doppia di quella di una città di mare. La radioattività terrestre è estremamente variabile, per esempio, in Italia, da regione a regione vi possono essere differenze anche di 10 volte. Mai come oggi l’uomo ha avuto a che fare anche con la radioattività prodotta dal proprio operare. L’inizio dell’inquinamento radioattivo massiccio del pianeta risale al 16 Luglio 1945 con gli esperimenti di Los Alamos (New Messico), per la preparazione delle bombe atomiche, che vennero poi sganciate su Hiroshima e Nagasaki il 6 e 9 Agosto dello stesso anno. 

Negli anni successivi si continuarono a fare esplosioni nucleari in varie parti del mondo portando particelle radioattive fin negli strati più alti dell’atmosfera; queste ultime furono distribuite dai venti sull’intero pianeta e determinarono il fall-out cioè la ricaduta di materiale radioattivo. Contemporaneamente vi fu il boom delle centrali termonucleari che liberarono nell’ambiente, sotto forma di scorie, fino a 30-40 tonnellate di plutonio annue, cioè 6000 volte superiore alla bomba di Nagasaki. Non vanno poi dimenticati, come fonte di radioattività artificiale, gli incidenti alle centrali nucleari, di cui il massimo esempio è quello del reattore 4 di Chernobyl (26 Aprile 1986), e l’uso indiscriminato bellico e civile dell’uranio impoverito. L’uomo è sottoposto a due tipi di irradiazione, quella esterna e quella interna per inalazione e ingestione di sostanze radioattive. Per comprendere la pericolosità di queste sostanze si devono considerare sia gli organi preferenziali nei quali si accumulano sia il loro tempo di dimezzamento (vedi tabella): cioè, il tempo necessario affinché la metà dei nuclei si sia disintegrata trasformandosi in un altro elemento. Le radiazioni emettono energia che reagisce con qualsiasi materia vivente provocando variazioni fisiche e chimiche alle cellule. Quando queste radiazioni sono massicce l'organismo non riesce ad accomodare il danno, per cui si possono avere: diminuzione della durata della vita, mutazioni, tumori, sterilità ed altri problemi. Il massimo di radiazioni che un essere umano può assorbire senza conseguenze nell'arco di un anno è di 500 millirem, dalla sola radioattività naturale assorbiamo 200 millirem.  Le dosi assorbite si accumulano, così 5 radiografie in un anno possono superare questa soglia (1 radiografia = da 50 a 120 millirem). Va sottolineato che non esiste una dose minima innocua.  

Radionuclidi   Tempi di dimezzamento Organi
Plutonio-239 24.000 anni Ovaie
Cesio-137   30 anni Ovaie, Muscoli
Cripto-85   10 anni Ovaie
Cobalto-60   5 anni Ovaie
Rutenio-106   1 anno Ovaie, Reni
Zinco-65   245 giorni Ovaie
Polonio-210   138 giorni Milza
Bario-140   13 giorni Ovaie
Iodio-131   8 giorni Tiroide, Ovaie
Radon-222   3,82 giorni Polmoni
Potassio-42 12 ore Ovaie, Muscoli
   
   

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