|
La radioattività
di Paola Franz
La radioattività naturale proviene sia dallo spazio, sotto forma di
radiazioni cosmiche, sia dalla crosta terrestre che contiene elementi
radioattivi sin dalla sua formazione.
Questo tipo di radiazioni hanno da sempre influenzato la vita degli
esseri viventi, contribuendo alla loro evoluzione e causando varie
patologie come i tumori.
Le radiazioni cosmiche vengono filtrate in gran parte via via che
arrivano sulla terra, in montagna le radiazioni sono da due a tre volte
superiori rispetto al livello del mare, per esempio la popolazione di
Città del Messico riceve un’irradiazione doppia di quella di una città
di mare. La radioattività terrestre è estremamente variabile, per
esempio, in Italia,
da regione a regione vi possono essere differenze anche di 10 volte.
Mai come oggi l’uomo ha avuto a che fare anche con la radioattività
prodotta dal proprio operare.
L’inizio dell’inquinamento radioattivo massiccio del pianeta risale
al 16 Luglio 1945 con gli esperimenti di Los Alamos (New Messico), per la
preparazione delle bombe atomiche, che vennero poi sganciate su Hiroshima
e Nagasaki il 6 e 9 Agosto dello stesso anno.
Negli anni successivi si
continuarono a fare esplosioni nucleari in varie parti del mondo portando
particelle radioattive fin negli strati più alti dell’atmosfera; queste
ultime furono distribuite dai venti sull’intero pianeta e determinarono
il fall-out cioè la ricaduta di materiale radioattivo.
Contemporaneamente vi fu il boom delle centrali termonucleari che
liberarono nell’ambiente, sotto forma di scorie, fino a 30-40 tonnellate
di plutonio annue, cioè 6000 volte superiore alla bomba di Nagasaki. Non
vanno poi dimenticati, come fonte di radioattività artificiale, gli
incidenti alle centrali nucleari, di cui il massimo esempio è quello del reattore 4 di
Chernobyl (26 Aprile 1986), e l’uso
indiscriminato bellico e civile dell’uranio impoverito. L’uomo è sottoposto a due tipi di irradiazione, quella esterna e
quella interna per inalazione e ingestione di sostanze radioattive.
Per comprendere la pericolosità di queste sostanze si devono
considerare sia gli organi preferenziali nei quali si accumulano sia il
loro tempo di dimezzamento (vedi tabella): cioè, il tempo necessario affinché la metà
dei nuclei si sia disintegrata trasformandosi in un altro elemento. Le
radiazioni emettono energia che reagisce con qualsiasi materia vivente
provocando variazioni fisiche e chimiche alle cellule. Quando queste
radiazioni sono massicce l'organismo non riesce ad accomodare il danno,
per cui si possono avere: diminuzione della durata della vita, mutazioni,
tumori, sterilità ed altri problemi. Il massimo di radiazioni che un
essere umano può assorbire senza conseguenze nell'arco di un anno è di
500 millirem, dalla sola radioattività naturale assorbiamo 200 millirem.
Le dosi assorbite si accumulano, così 5 radiografie in un anno possono
superare questa soglia (1 radiografia = da 50 a 120 millirem). Va
sottolineato che non esiste una dose minima innocua.
Radionuclidi |
Tempi
di dimezzamento |
Organi |
Plutonio-239 |
24.000
anni |
Ovaie |
Cesio-137 |
30 anni
|
Ovaie, Muscoli
|
Cripto-85 |
10 anni
|
Ovaie
|
Cobalto-60 |
5 anni
|
Ovaie
|
Rutenio-106 |
1 anno
|
Ovaie, Reni
|
Zinco-65 |
245 giorni
|
Ovaie
|
Polonio-210 |
138 giorni
|
Milza
|
Bario-140 |
13 giorni
|
Ovaie
|
Iodio-131 |
8 giorni
|
Tiroide, Ovaie
|
Radon-222 |
3,82 giorni
|
Polmoni
|
Potassio-42
|
12 ore
|
Ovaie, Muscoli
|
|
|
|