Agenzia di Stampa

Anno 1 Numero 30 Mercoledì 30.10.02 ore 23.45

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Direttore Responsabile Guido Donati

   

Le armi chimiche

 

 

di Paola Franz

La necessità di abolire le armi chimiche e batteriologiche è sempre andata di pari passo con il loro sviluppo, infatti già dal 1899, col trattato dell'Aja, erano stati proibiti i gas asfissianti e quelli deleteri, per le atroci sofferenze che determinavano. Nonostante ciò durante la Prima Guerra Mondiale furono usati questi gas, per la prima volta in modo massiccio, causando un milione di vittime. Successivamente, nel 1919, il Trattato di Versailles, mise al bando la produzione e l'importazione di tutte le armi chimiche. Nel 1925, il Protocollo di Ginevra, vietò l'uso di gas asfissianti e simili ma non ne vietava la produzione; questo accordo non poté impedire il successivo utilizzo delle armi chimiche (in Abissinia, in Cina). Nel 1975 fu vietato, dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, lo sviluppo, la produzione e lo stoccaggio di armi tossiche e batteriologiche. Nel 1979 fu istituita la Conferenza del Disarmo delle Nazioni Unite, composta attualmente da 66 stati.

Un accordo tra Stati Uniti ed Unione Sovietica, in cui si impegnavano alla distruzione e a rinunciare alla produzione  delle armi chimiche, fu firmato nel 1990. Un accordo analogo, il primo volto ad eliminare un intero gruppo di armi di distruzione di massa nel giro di dieci anni dall'entrata in vigore, fu firmato nel 1993 da 130 stati all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che entrò in vigore nel 1997. Recentemente, analogamente a quanto avvenuto per il Protocollo di Kyoto, gli Stati Uniti hanno rifiutato il Protocollo della Convenzione sulle armi biologiche, poiché ritengono necessarie alcune revisioni. 

Esistono vari tipi di aggressivi chimici, sono sostanze estremamente tossiche e sono:

  • Cianuri: sono derivati dal cianuro, acido cianidrico, alogenuri di cianuro, ecc. Sono stati utilizzati nella prima guerra mondiale e dai nazisti nei campi di sterminio. Vi è il rischio di utilizzo di sali idrosolubili di cianuro negli acquedotti da parte di gruppi di terroristi.    

  • Vescicatori: arsine, cloroarsine, iprite (o gas mostarda), ecc. sono fortemente irritanti per le mucose e la pelle. Sono stati usati sin dalla prima guerra mondiale, ancora oggi vengono ripescate bombe di iprite nell'Adriatico con seri problemi per i pescatori.

  • Soffocanti: cloropicrina, difosgene, fosgene, isocianato di metile, ecc. Sono estremamente irritanti per l'apparato respiratorio.

  • Incapacitanti: CN, CS, DC, ecc. Non sono molto tossici e di breve durata.

  • Nervini: sarin, soman, tabun, VX, ecc. 

È importante approfondire il problema dei gas nervini per la loro forte tossicità, la facile produzione e il semplice utilizzo, la semplicità di dispersione e la rapidità di effetto. Il primo gas nervino, il tabun, fu inventato nel 1937 da Gerhard Schrader, nel 1938 fu la volta del sarin (quello dell'attentato della metropolitana di Tokyo del 1995 da parte di una setta religiosa) e nel 1944 del soman. Le ricerche su questi gas sono state portate avanti dai tedeschi e dagli inglesi, poi dagli americani e dai russi ed ora anche dai paesi in via di sviluppo.

Sono sostanze chimiche a bassissimo peso molecolare che penetrano facilmente nell'organismo, di solito fanno parte della famiglia dei composti organofosforici, come alcuni pesticidi. Il loro meccanismo di azione agisce inibendo l'enzima acetilcolinesterasi il quale idrolizza (divide) il neurotrasmettitore acetilcolina in colina ed acido acetico a livello della placca neuromuscolare per cui l'acetilcolina si accumula e si blocca la conduzione dell'impulso nervoso. In altre parole i sintomi variano dalla quantità di gas inalato: sanguinamento nasale, sonnolenza, restringimento delle pupille, indebolimento della vista, aumento della sudorazione, fitte al torace, mal di testa, crampi allo stomaco, vomito, defecazione e minzione involontarie, contrazioni, convulsioni, barcollamento, perdita di coscienza, fino a interruzione del respiro e morte. Pochi milligrammi di gas inalato determinano la morte in due minuti, se il contatto avviene per via cutanea i sintomi compaiono dopo 25-30 minuti, un altro modo di assunzione è attraverso alimenti o acque contaminati. Va ricordato che anche i sopravvissuti spesso riportano conseguenze per tutta la vita.  

  • Sarin (GB) La dose letale del sain liquido per il 50% degli uomini esposti è riportato come 1,7 g 

  • Soman (GD) La dose sulla pelle nuda che causa la morte del 50% degli uomini esposti (di peso medio 70 kg) è di 2,2 g 

  • VX La dose che causa la morte del 50% degli uomini esposti (di peso medio 70 kg) è di 10 mg 

Il VX è forse l'agente più pericoloso, più di dieci volte più pericoloso dei precedenti, è poco volatile, persiste a lungo, anche sulla pelle è fortemente aggressivo e bastano 50 mg per metro cubo per essere letale.
Vi sono antidoti per i gas nervini ma la loro rapidità di azione è tale che senza conoscerne il tipo diviene particolarmente difficile intervenire; inoltre gli apparati militari dei diversi Paesi dovrebbero fornire un elenco dettagliato dei reali agenti esistenti e distribuire alle unità sanitarie tutti gli antidoti e le attrezzature possibili. Non è facile stabilire chi possieda armi chimiche e chi faccia ricerca in questo campo.

 

 

 

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