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Prevenzione dell'annegamento e dei traumatismi al mare
Raccomandazioni OMS
I principali rischi per la salute legati ai luoghi ove ci si bagna
sono l’annegamento ed i traumi seguenti ad un impatto che coinvolga
in particolare la testa e la colonna vertebrale. Si stima a mezzo
milione o più il numero annuale di decessi per annegamento. Un
numero ancora maggiore sfugge per un soffio all’annegamento, avendo
però spesso sequele permanenti.
Una persona può annegare quando è risucchiata da una controcorrente,
quando è sorpresa da una marea montante, quando si addentra al
largo, quando è colpita da un ostacolo sommerso, quando si
addormenta su di un materassino pneumatico e deriva verso il largo.
Nelle piscine e nelle stazioni termali, l’annegamento o il
semi-annegamento ed altri traumatismi possono verificarsi quando la
potenza di aspirazione in prossimità di un bocchettone è sufficiente
per risucchiare una parte del corpo o la capigliatura di una
persona, mantenendo la testa sott’acqua. Una persona può annegare
anche in piscina per il fatto che ha perduto conoscenza dopo una
caduta.
Un bambino può affogare in un lasso di tempo brevissimo e in una
quantità d’acqua relativamente piccola. I bambini annegano
soprattutto perché li si lascia senza sorveglianza. I bambini che
giocano nell’acqua o ai bordi dell’acqua devono essere sorvegliati
in continuazione dagli adulti.
I traumi dovuti ad uno shock sono dovuti comunemente ad incidenti
legati ad un tuffo, in particolare quando l’acqua è poco profonda
e/o quando il tuffatore ha urtato contro un ostacolo sommerso.
L’acqua può sembrare più profonda di quella che è in realtà.
L’impatto della testa su di una superficie dura può comportare un
trauma a livello della testa o della colonna vertebrale. I traumi
midollari possono essere responsabili di paraplegie e di tetraplegie.
Negli adulti, gli annegamenti ed i traumatismi dovuti a shock sono
frequentemente associati al consumo di alcool, che diminuisce la
capacità di giudizio e di reazione.
Ecco dunque le raccomandazioni OMS:
• Siate prudenti quando vi trovate in acque di balneazione: portate,
se è possibile, una giacca di salvataggi, tenete conto delle maree e
delle correnti ed evitate i bocchettoni di aspirazione nelle
stazioni termali e nelle piscine.
• Assicuratevi che i bambini che giocano in acqua o in prossimità,
anche se vi è poca acqua, siano costantemente sotto sorveglianza da
parte di un adulto.
• Evitate di bere alcool prima di praticare un’attività in acqua o
in prossimità di essa.
• Verificate scrupolosamente la profondità dell’acqua ed evitate di
immergervi o di tuffarvi in un’acqua torbida che può nascondere
nuotatori od oggetti sommersi.
• Altri pericoli di traumi midollari legati al tuffo sono: posizioni
scorrette, digestione in atto, inesperienza e scarso allenamento.
Dott. Walter Pasini
Direttore, Centro OMS Medicina del Turismo
4 agosto 2004
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