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Anno 10 Numero 366

Direttore Responsabile Guido Donati

                        

 

Libia, garantire il passaggio in sicurezza ai civili in fuga 


Con l’intensificarsi dei combattimenti in Libia cresce la preoccupazione dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) per la popolazione civile. L’Agenzia teme che coloro che cercano di fuggire dalle aree delle ostilità e di trovare un riparo altrove non riescano a farlo o che sia loro impedito di scappare. Lo staff dell’UNHCR alle frontiere con Egitto e Tunisia ha riscontrato fino ad ora pochi feriti, donne e bambini, al contrario di quanto avviene generalmente in simili situazioni di esodo. L’agenzia reitera quindi il suo appello a tutte le parti interessate affinché garantiscano il passaggio in sicurezza a tutti i civili in fuga dalla violenza.

Continua ad essere particolarmente critica la situazione dei cittadini dei paesi dell’Africa sub-sahariana in tutte le regioni della Libia. Gli operatori delle linee telefoniche messe a disposizione dall’UNHCR continuano a ricevere richieste di aiuto da parte di rifugiati e richiedenti asilo rimasti intrappolati nel paese. Giungono inoltre notizie di rifugiati eritrei in stato di detenzione sia nell’est che nell’ovest della Libia.

Ieri in Egitto sono arrivati in 2.250. Oltre mille erano libici. Tra loro intere famiglie, provenienti anche dalla città orientale di Ajdabiyya. La maggior parte ha lasciato l’area di frontiera una volta sbrigate le procedure burocratiche. Molti temono che le vie di uscita dalla Libia saranno bloccate con l’avvicinarsi dei combattimenti.

Sono 3.500 le persone ancora bloccate alla frontiera egiziana. Si tratta perlopiù di cittadini del Bangladesh, anche se i voli per il paese del subcontinente indiano sono aumentati. Solo ieri sono partiti per casa in 879. Ma le condizioni al confine sono sempre difficili: di notte la temperatura scende notevolmente e le sistemazioni sono inadeguate. L’UNHCR e le agenzie partner cercano di rendere più accettabile la situazione distribuendo coperte, materassi, cibo e acqua.

Sono stati invece evacuati in nave ad Alessandria - e poi trasferiti a Saloum lo scorso 10 marzo - i 35 cittadini somali, 5 eritrei e 3 etiopici che erano rimasti intrappolati a Bengasi. Mentre un altro gruppo di 80 eritrei - sempre bloccati nel capoluogo della Cirenaica - sono riusciti ad attraversare il confine la notte scorsa. Alla frontiera adesso sono 141 le persone che rientrano nel mandato dell’UNHCR, tra questi somali, eritrei, etiopi, sudanesi del Darfur, ivoriani e palestinesi. Per loro l’Agenzia sta avviando la procedura di determinazione dello status di rifugiato. E ha richiesto al governo egiziano di consentire l’ingresso nel paese e di trovare loro una sistemazione lontana dall’area di confine finché non sarà trovata una soluzione definitiva.

In Tunisia sono invece oltre 16mila le persone che si trovano nel campo alla frontiera in attesa di un trasferimento o di un’altra soluzion15 marzo 2011e. Da venerdì scorso in media sono arrivate tremila persone al giorno. Molti dei nuovi arrivati hanno raccontato agli operatori UNHCR di aver trascorso diversi giorni all’aeroporto di Tripoli prima di raggiungere la Tunisia.

Sono finora 25 i voli dell’UNHCR partiti da Tunisia ed Egitto dall’inizio dell’operazione di evacuazione umanitaria congiunta UNHCR-OIM avviata lo scorso 1° marzo. Fino ad ora sono tornate a casa oltre seimila persone sui charter noleggiati dall’UNHCR e diretti in Egitto, Bangladesh e Mali. Nella sola giornata di oggi sono in programma altri 15 voli che trasporteranno circa tremila subsahariani in Mali, Ghana, Ciad e Niger. Inoltre l’Alto Commissario ONU per i rifugiati Guterres ha sbloccato ieri altri 5 milioni di dollari dal fondo di riserva operativa per coprire i costi di ulteriori 75 voli UNHCR, con i quali 15mila persone potranno far ritorno a casa nei paesi dell’Africa sub-sahariana. Il contributo dell’UNHCR all’operazione di evacuazione umanitaria è stato quindi esteso fino alla prossima settimana.

Finora 280.614 persone sono fuggite dalla violenza in Libia. Oltre 151.324 di loro si sono riversati in Tunisia (18.892 i tunisini e 12.256 i libici tra loro), 117.991 in Egitto (tra i quali 69.960 egiziani e 120.176 di altre nazionalità), 2.205 in Niger (1.865 originari dello stesso paese) e 9.094 in Algeria, via terra, mare e in aereo.

www.unhcr.it 

Roma, 15 marzo 2011
 
                               

 

 

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