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di Guido Donati
Il più temibile, aggressivo e infido tumore della pelle è il
melanoma. Le statistiche sono preoccupanti, negli ultimi 50 anni
l’incidenza del melanoma maligno si è moltiplicata per 15. Le
previsioni non sono affatto rassicuranti, i casi aumenteranno
ulteriormente nei prossimi decenni. Si calcola una incidenza di otto
casi per 100.000 abitanti all’anno nell’Unione Europea, il che
suppone 36.000 casi annuali e 12.000 morti provocate da questo
tumore. L’Australia ha la prevalenza maggiore al mondo di cancro
cutaneo, e nonostante decenni di campagne preventive, l’incidenza
del melanoma maligno sta crescendo. Negli ultimi dieci anni
l’incidenza è aumentate del 12% negli uomini e del 15% nelle donne,
e si prevede che ci sarà un ulteriore aumento dell’11% da oggi al
2011, secondo una notizia dell’Istituto del Cancro di New Galles del
Sud. La prevalenza del cancro cutaneo in Australia è il triplo
rispetto agli Stati Uniti e sei volte maggiore che nel Regno Unito.
La prevenzione è fondamentale e poiché il sole rappresenta, oltre
alle cause genetiche o ereditarie, il fattore di rischio più
importante, soprattutto durante l’infanzia e l’adolescenza, periodo
durante il quale le radiazioni solari possono dare inizio ad
alterazioni mutanti nei melanociti (cellule pigmentate della pelle),
è necessaria una adeguata protezione solare e un consulto immediato
con lo specialista al minimo sospetto di cambiamento della
grandezza, della forma o del colore di un neo o alla comparsa di una
neoformazione; questi fattori costituiscono un campanello d’allarme
che richiede l’immediato controllo di un dermatologo il quale potrà
valutare il reale rischio anche avvalendosi di tecniche quali l'epiluminescenza
(o epidiascopia), e ricorrerà, se sarà necessario, ad una
asportazione chirurgica dell'intera lesione arrivando in profondità
fino al grasso sottocutaneo, quindi verrà effettuato un esame
istologico del tessuto asportato. L'esame istologico è l'unico che
definisce con sicurezza le caratteristiche di una lesione.
La diagnosi precoce è importantissima, infatti, se le lesioni
vengono asportate precocemente, cioè fino a 1,5 mm di spessore
massimo, la sopravvivenza a 5 anni dopo l'asportazione è del 92%, al
contrario se il melanoma non viene asportato tempestivamente diviene
mortale in un'altissima percentuale di casi. Quando il melanoma
arriva ad un certo livello di profondità crea metastasi che invadono
altri organi sfruttando la via linfatica e quella sanguigna.
Il melanoma può comparire in qualsiasi zona del corpo, compresi gli
occhi e le mucose orali e vaginali, nelle donne le zone più colpite
sono le braccia e le gambe, negli uomini torace, schiena, collo e
testa. Uno dei pericoli maggiori sono le ustioni solari soprattutto
nei bambini, queste fanno aumentare il rischio di sviluppare un
melanoma in età adulta.
Roma, 8 giugno 2005
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