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Anno 5 Numero 200

L'autotrapianto dei capelli

Dr. Guido Donati - Medico Chirurgo Specialista in Dermatologia e Venereologia

di Guido Donati*

L'autotrapianto dei capelli è l'unico trattamento definitivo per l'alopecia androgenetica. Negli ultimi anni le tecniche per questo tipo di interventi si sono maggiormente perfezionate raggiungendo livelli molto elevati. Esistono varie tecniche di reimpianto dei capelli, comunque nessuna può essere di aiuto a coloro i quali soffrono di calvizie totale. Chiunque desideri sottoporsi a una chirurgia di reimpianto deve avere una crescita sana dei capelli nella parte posteriore e ai lati della testa, queste zone servono come "donatrici" fornendo i capelli per gli impianti. I follicoli piliferi prelevati, indipendentemente dalla zona ricevente, si comportano come i follicoli dell'area donatrice anche dopo essere stati trapiantati nelle zone calve, in questa area continueranno a crescere e a vivere tanto tempo come sarebbero perdurati nel loro luogo di origine; l'area donatrice per eccellenza è la regione occipitale. È importante pianificare con il paziente che tipo di intervento è opportuno eseguire nel suo caso e quali risultati vuole raggiungere, in una visita preoperatoria.

Esistono diverse tecniche di reimpianto di capelli:

il trapianto dei capelli durante il quale il chirurgo preleva piccole porzioni di cuoio capelluto con i capelli, dalla parte posteriore o laterale della testa, per utilizzarle come inserti i quali vengono collocati nelle zone calve o meno dense;
l'espansione tissutale; con questo procedimento, si colloca un dispositivo chiamato espansore tissutale sotto una zona del cuoio capelluto che abbia capelli e che sia localizzata al confine con la zona calva. Dopo varie settimane, il dispositivo fa si che la si espanda in modo da ottenere un sufficiente quantitativo di cute atta a ricoprire la zona calva con un successivo intervento;
la riduzione del cuoio capelluto si fa per coprire aree calve nella parte superiore e posteriore della testa. Mediante questa tecnica si estende la sezione del cuoio capelluto con capelli per riempire la zona calva;
attualmente si utilizza abitualmente una combinazione di mini e microinserti, che dà risultati più naturali al contrario dei macroinserti che danno un effetto simil-bambola fortemente antiestetico.

Dopo aver effettuato un'anestesia locale si preleva una piccola striscia di cuoio capelluto dalla zona occipitale che viene suturata immediatamente senza lasciare praticamente nessuna traccia se non una piccolissima cicatrice nascosta tra i capelli. Questa striscia viene preparata e divisa in piccole "isole" di 1,5-2,5 millimetri (mininserti) e di 1-2 follicoli (microinserti) che vengono inserite in piccole incisioni effettuate nelle zone calve del cuoio capelluto. Questa tecnica è molto laboriosa, richiede tempo e la realizzazione da parte di mani esperte al fine di evitare problemi e complicazioni. La fase postoperatoria è molto rapida e non presenta particolari problemi, già dopo pochi giorni non ci sono più segni evidenti.

Non si deve confondere l'autotrapianto dei capelli (follicoli piliferi) con l'impianto di capelli artificiali, che sono fatti di materiale inerte che può creare molteplici complicazioni come infezioni, rigetto, granulomi, cicatrici, ecc. che spesso hanno una difficile soluzione.

È sconsigliato il trapianto chirurgico in persone di età inferire ai 25 anni, poiché il grado e la situazione finale della perdita dei capelli non si possono, in generale, prevedere.

*Medico Chirurgo Specialista in Dermatologia e Venereologia

L'alopecia androgenetica di Guido Donati 19.01.06

L'alopecia androgenetica femminile di Guido Donati 25.01.06

Dermatologia

Venereologia -Malattie Sessualmente Trasmesse

info@guidodonati.it

Roma, 8 febbraio 2006

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